Sergio Boccadutri (SEL) ha presentato alla Camera il testo completo della sua proposta di legge dal titolo “Disposizioni concernenti la limitazione dell’uso del contante e la promozione dell’impiego di strumenti di pagamento elettronici”. Il deputato ha spiegato che la sua proposta di legge è ” la prima in Italia a sostenere a tutto tondo i mezzi di pagamento elettronico, con le relative tecnologie, soprattutto mobile e POS, allo scopo di ridurre l’uso dei contanti”: funzioni determinanti sia per perseguire gli obiettivi dell’agenda digitale, sia per combattere il sommerso eliminando i pagamenti in contanti a favore di quelli tracciabili. D’altronde, secondo le stime dell’Associazione bancaria italiana (ABI), con la scelta delle carte di pagamento al posto dei contanti si potrebbero recuperare fino a 40 miliardi di euro, pari a 2 punti di PIL.
Si tratta di 11 articoli che stabiliscono in “500 euro il limiti all’utilizzo del denaro contante”, 5mila i contati prelevabili al massimo al mese da ogni persona fisica a partire dal primo gennaio 2017 (3mila a partire dal 2018), nonché l’obbligo di utilizzare strumenti telematici per tutte le operazioni di pagamento delle spese delle pubbliche amministrazioni centrali e locali (logico supporre, dunque, che il tutto sarà demandato ad un loro aggiornamento dei propri sistemi di pagamento).
Per quanto riguarda poi la struttura dei sistema dei pagamenti, la proposta di legge stabilisce termini massimi per il rimborso in caso di addebito erroneo o fraudolento, la possibilità di detrarre o dedurre fiscalmente solo le spese effettuate tramite bonifico bancario o altri strumenti di tracciabilità , prevede incentivi per l’utilizzo dei POS, vieta alle pubbliche amministrazioni ed ai loro incaricati di applicare maggiorazioni o commissioni per i pagamenti effettuati con tali strumenti (sarebbe interessante vedere poi se nei vari regolamenti Poste italiane figuri o meno tra questi) ed obbliga alcune categorie di soggetti ad accettare ed effettuare pagamenti solo per mezzo di bonifici, carte di pagamento e assegni.
Boccadutri nella sua proposta non affronta invece la questione delle commissioni che si pagano per accedere agli strumenti di pagamenti elettronici e su ogni transazione effettuata tramite di essi : si limita a cercare di spiegare che si tratta di un falso problema in quanto “è vero che, se si considerano i costi
sostenuti dall’esercente o dall’impresa, il costo della singola transazione farebbe apparire il contante come lo strumento di
pagamento più economico; ma solitamente le statistiche (e i singoli) non considerano i costi indiretti derivanti dall’utilizzo dello
stesso.” Eppure in altri paesi come gli Stati Uniti la diffusione di carte di credito e di debito è stata in gran parte basata sull’abbattimenti di tali costi.
Boccadutri parla a tal proposito solo di “un’equa riduzione” di tali costi conseguenza logica “dell’aumento delle transazioni effettuate con strumenti di pagamento elettronici”, questione per il resto non affrontata nella sua proposta id legge e demandata alla “proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno”.
Curiosamente, poi, Boccadutri ignora qualsiasi riferimento alla regolamentazione delle transazioni in Bitcoin, che aveva invece toccato con un emendamento al decreto legge conosciuto con il nome “Destinazione Italia” e che aveva già sollevato qualche polemica.
Claudio Tamburrino