TIM, Vodafone, Wind, 3 Italia, Postemobile e Fastweb hanno lanciato una piattaforma unica di pagamento disponibile per i clienti di tutti gli operatori. Gli operatori coinvolti nel progetto mettono così a disposizione un servizio atteso vista la diffusione che hanno avuto i dispositivi cellulari in particolare in Italia: grazie ad uno standard unico il numero di cellulare diventa la chiave di autenticazione dei clienti, così da permettere di utilizzare il proprio dispositivo (non solo smartphone e tablet ma anche cellulari e PC) per il pagamento di contenuti e servizi digitali online attraverso il credito telefonico.
Inoltre gli italiani rappresentano una popolazione ideale per questo tipo di piattaforma: ha una bassa propensione all’utilizzo delle carte di credito (il 90 per cento delle transazioni avviene ancora in contanti contro una media UE inferiore al 70 per cento), e al contrario ha un’alta penetrazione di cellulari , di cui uno su tre, secondo gli ultimi dati Ipsos (aprile 2011), è uno smartphone spesso già utilizzato per l’acquisto di contenuti o servizi.
Il sistema pensato ora dalle sei compagnie telefoniche funziona “con un click” se si effettua un acquisto attraverso il proprio dispositivo, o con l’inserimento di numero di cellulare e password sulla piattaforma di acquisto se effettuato attraverso altro device. Una soluzione tecnologicamente e concettualmente semplice in attesa dell’implementazione di soluzioni come quelle sperimentate di Google, Visa e altri , legate a risorse tecniche come Near Field Communication (NFC) e che puntano a rendere i pagamenti via smartphone non limitati al mondo digitale.
Si tratta di un passo importante per il settore mobile e per l’e-commerce anche perché la collaborazione dei sei operatori telefonici significa, secondo un’anteprima del Rapporto Assinform 2011, un bacino d’utenza potenziale, al netto di chi possiede più di una SIM, di 46,6 milioni di italiani .
Per questo sono già diverse le aziende che si sono dette interessate a partecipare come partner commerciali dell’iniziativa per impiegare questo tipo di soluzione nel mercato italiano: le prime sono state Gruppo Caltagirone Editore, Class Editori, Guida Monaci, L’Espresso, Il Sole 24 Ore, La Stampa, Microsoft Italia, Mondadori, Monrif/Poligrafici Editoriale, Paperlit, RCS, Shenker, L’Unione Sarda.
Le interfacce di utilizzo, che garantiscono una user experience semplice ed immediata, sono state sviluppate dalle italiane Engineering , che si occupa di software, e Reply, che si occupa di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digitali.
Gli sviluppatori e le sei compagnie telefoniche lo definiscono un sistema sicuro e aperto: in particolare perché garantirebbe “i più avanzati standard di sicurezza che gestiscono i dati in modo criptato”.
Claudio Tamburrino