UPDATE: La mozione è stata approvata a larga maggioranza: “Con questa Dichiarazione e con la Mozione oggi approvata – si legge nel comunicato sul sito della Camera – il Parlamento italiano vuole fornire un contributo concreto in sede nazionale e internazionale per la diffusione di una vera e propria Carta dei diritti delle persone nell’età digitale.”
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— Stefano Quintarelli (@quinta) 3 Novembre 2015
Roma – In vista dell’Internet Governance Forum ( IGF ) che andrà in scena in Brasile dal 10 al 13 novembre, la Camera dei Deputati dibatte di connettività ed Internet Governance ed oggi discuterà la mozione con primo firmatario Stefano Quintarelli e sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari tranne Lega Nord, che intende fungere da indirizzo su tale incontro ed in generale sull’iniziativa Internet Bill of Rights .
I 14 paragrafi della mozione fanno esplicito riferimento all’accesso a Internet quale diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo: “La rete rappresenta uno spazio sempre più fondamentale per le persone e i gruppi rappresentando motore e luogo di scambio, produzione di conoscenza, volano per uno sviluppo economico che rende possibili innovazione, corretta competizione e crescita in un contesto democratico” per cui “considerare Internet uno dei vari media è dunque riduttivo e improprio, essendo divenuta la rete una dimensione essenziale per il presente e il futuro delle nostre società”.
Per questo motivo le questioni connesse all’accesso e all’utilizzazione di Internet travalicano, “per la stessa natura della rete, le dimensioni nazionali e richiedono un coordinamento per un impegno a livello sovranazionale e una prospettiva che vada oltre i confini nazionali”. In questo senso appare di estrema importanza la prossima partecipazione all’incontro brasiliano sull’Internet Governance, un dibattito d’altra parte condotto a livello internazionale .
“Occorre superare anche la posizione di chi propone un rigido sistema regolatorio che rischierebbe di depotenziare, se non addirittura neutralizzare, quello straordinario e particolare strumento che è la rete”: alternativamente a questo modello di azione, dunque, nella mozione si propone “di individuare un insieme di princìpi generali che tutelino lo sviluppo aperto e neutrale della rete e da cui scaturisca un quadro di diritti e doveri in Internet”.
Il tutto, insomma, si lega strettamente alla declinazione di alcuni diritti fondamentali, accesso ad una rete neutrale, alla conoscenza, tutela dei dati personali, diritto all’oblio e alla protezione dell’anonimato, già al centro dell’iniziativa che ha portato all’istituzione presso la Camera di un’apposita commissione per la redazione di una Dichiarazione dei diritti e dei doveri in Internet .
Nel frattempo fuori dal parlamento si apre venerdì 7 novembre a Roma, al Fusolab 2.0 l’ Internet Ungovernance Forum Italia 2015 che ha l’obiettivo di offrire un punto di vista assolutamente alternativo a quello del governo, basato su “logiche speculative o censorie”. “Nonostante la dichiarata volontà di adottare approcci multistakeholder – si legge nella presentazione – i modelli di Governance fin qui adottati in alcuni Paesi (Brasile, Regno Unito) hanno visto prevalere i rappresentanti dei Governi e del settore privato (tra cui spiccano colossi come Google, Facebook, Microsoft) a scapito della società civile”. L’incontro, promosso dal Partito Pirata e da altre associazioni che operano per le libertà online, sarà suddiviso in quattro tavoli di discussione sui temi: Profilazione, controllo e censura; Conoscenza libera (libero accesso alla conoscenza, contenuti, copyright, proprietà intellettuale, brevetti); Neutralità della rete; Governo della rete.
Claudio Tamburrino