Milano – Il “canale Internet” si afferma tra gli inserzionisti: nel primo trimestre del 2004 il valore complessivo degli investimenti pubblicitari sulla rete in Italia è cresciuto del 21 per cento rispetto a quello del 2003.
Questo è uno dei dati più significativi presentati allo IAB Forum 2004 dall’Interactive Advertising Bureau e AcpOnline. Si tratta di informazioni che segnano una tendenza alla crescita già rilevata lo scorso marzo .
Va detto che quel 21 per cento non tiene conto di quelle forme pubblicitarie, dei settori “adults”, “gambling” e “dialers”, finite nel mirino delle polemiche un’infinità di volte e contestate da moltissimi utenti. Tipologie di pubblicità che, grazie ad interventi normativi e dell’abbandono da parte di molti operatori web di questo genere di pubblicità, sono scese del 61 per cento rispetto all’anno precedente.
A colpire gli esperti il fatto che l’investimento pubblicitario è cresciuto in 17 settori merceologici su 25 , segno che promuovere in rete i propri prodotti viene ormai considerata un’attività strategica per numerosi gruppi di tanti diversi settori produttivi.
Tra i settori che pesano maggiormente sui ricavi del trimestre vi sono: Media ed Editoria (17 per cento), Telecomunicazioni (15.5), Finanza/Assicurazioni (10.4), Auto (9), Turismo (7.3), Informatica (7.2), Servizi Professionali (7), Distribuzione (4.2).
Secondo gli esperti, questa crescita e diversificazione dimostra come Internet si avvii ormai ad essere sempre più confrontabile con gli altri media, con investimenti che provengono dagli stessi clienti e dagli stessi settori merceologici.
“Finalmente – ha dichiarato Layla Pavone , presidente dello IAB – possiamo parlare di una effettiva e concreta ripresa degli investimenti pubblicitari su Internet basandoci, non più su quelle che fino a qualche settimana fa erano delle sensazioni ma su dati oggettivi che confermano le valenze dell?online advertising che a tutti gli effetti rientra ormai nel media-mix di molte aziende”. Secondo Pavone, le imprese hanno superato l’ondata emotiva dello sboom della new economy e applicano ora criteri razionali e strategici per la pianificazione pubblicitaria sulla rete.