Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha dato il via libera all’ istituzione di un Sistema Informatico Integrato per schedare i cattivi pagatori (Sistema informativo sulle morosità intenzionali nel settore della telefonia, S.I.Mo.I.Tel.) che si muovono intenzionalmente fra le pieghe delle offerte dagli operatori telefonici per sfuggire alla corresponsione del dovuto.
L’Authority ha accolto la richiesta di ASSTEL che, in qualità di associazione di categoria che rappresenta le imprese della tecnologia dell’informazione “esercenti servizi di telecomunicazione fissa e mobile”, ha portato avanti l’istanza della necessità di una Banca dati frutto di un accordo tra i diversi operatori del settore e che possa rappresentare per “le imprese della tecnologia dell’informazione esercenti servizi di telecomunicazione fissa e mobile” un metodo per individuare i cattivi pagatori.
L’intervento punta infatti a combattere il cosiddetto “turismo telefonico”, ovvero la pratica da parte di alcuni utenti di lasciare intenzionalmente insolute bollette od offerte godute per passare ad un nuovo operatore.
La Banca Dati sarà affidata ad un soggetto ancora da individuare da parte degli operatori telefonici e permetterà a quest’ultimo di verificare, prima dell’attivazione di un nuovo contratto, se l’utente risulta essere stato contrassegnato come cattivo operatore da un’altra azienda.
Le condizioni affinché i dati di un utente possano essere inseriti nella lista nera del SIT è che vi sia stata una risoluzione del contratto da non meno di 3 mesi, una morosità superiore ai 150 euro per singolo operatore, fatture non pagate nei primi 6 mesi successivi alla stipula del contratto ed assenza di altri contratti in regola con lo stesso operatore e, in ogni caso, prima di essere inserito nel sistema il cliente dovrà essere avvertito dall’operatore telefonico di tale iscrizione.
L’Authority si è inoltre premurata di specificare che i dati non potranno essere utilizzati per altre finalità (come ricerche di mercato, pubblicità ecc.) e che potranno essere conservati per un massimo di 36 mesi, dopo i quali dovranno essere cancellati automaticamente. Il Garante, inoltre, dovrà ancora valutare l’accordo sottoscritto dalle parti e dal soggetto che verrà scelto per la gestione del Sistema.
Claudio Tamburrino