Santa Clara ha annunciato i piani di pensionamento per “Poulson”, architettura di Itanium originariamente commercializzata nel lontano quarto trimestre del 2012, dando modo alle aziende interessate – cioè ad HP Enterprise (HPE) – di fare scorte dei nuovi lotti di processori finché durano.
Le CPU Pulson della serie Itanium 9500 sono già state rimpiazzate dai “Kittson” della serie 9700, un’architettura che ha debuttato l’anno scorso con incrementi prestazionali sensibilmente inferiori rispetto al salto generazionale avvenuto in precedenza.
I clienti potranno aprire nuovi ordini di processori Itanium 9500 solo fino al prossimo 17 settembre, dice ora Intel , mentre l’ultimo lotto di CPU verrà immesso sul mercato al massimo entro il 5 marzo 2021. HPE, unica azienda ancora attiva nel business dei server Itanium, cesserà invece di offrire questo tipo di prodotti già al 31 marzo 2018.
Dopo la fine del ciclo di Itanium 9500 toccherà alle CPU Itanium 9700 soddisfare le richieste del mercato, e con Kittson finirà ufficialmente l’avventura della storica architettura a 64-bit (IA-64) introdotta e poi abbandonata da Intel prima della nascita del set di istruzioni x86 a 64-bit a opera di AMD.
Paradossalmente l’acquisto di server Itanium ha oggi molto più senso che in passato, visto che questo genere di chip non risente delle pesanti conseguenze derivanti dai super-bug Meltdown e Spectre soprattutto sul fronte delle prestazioni. Il cliente tipo di sistemi Itanium ha già investito pesantemente nella piattaforma e gestisce applicazioni aziendali di tipo mission-critical .
Alfonso Maruccia
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