Nuova edizione del rapporto stilato dalle Nazioni Unite tramite la sua agenzia International Telecommunication Union (ITU) per le attività di gestione e monitoraggio dello sviluppo IT sul Pianeta. Al centro dell’ultimo documento pubblicato, l’ascesa delle connessioni in mobilità, che dovrebbero raggiungere quota 6,8 miliardi entro la fine di quest’anno .
Se il volume globale dei contratti mobile è pari al totale degli abitanti sulla Terra, le ultime rilevazioni della ITU contano 2,7 miliardi di persone collegate alla Rete da linea fissa o in mobilità . L’aumento nelle connessioni via smartphone o tablet è certamente da imputare a quei possessori di più di un dispositivo, anche se il tasso di penetrazione del 92,6 per cento non lascia particolari dubbi.
Sul risvolto della medaglia, il crollo delle linee fisse con un tasso di penetrazione di 16,5 ogni 100 abitanti/abitazioni.
Per il quarto anno consecutivo, la Corea del Sud ha trionfato nella classifica stilata dalla stessa ITU attraverso il calcolo del cosiddetto Development Index , che considera più di una decina di fattori per giudicare lo sviluppo ICT di un paese membro. Dalla banda larga alla penetrazione mobile, l’area asiatica è seguita da Svezia, Finlandia e Giappone. L’Italia è al 30esimo posto tra Barbados e Qatar .
I numeri del Belpaese sono decisamente più incoraggianti nella classifica dei 20 mercati più redditizi per la distribuzione di servizi di telecomunicazione. L’Italia è all’ottavo posto prima dell’avanzata Repubblica coreana , anche se ben lontana dal primato degli Stati Uniti, seguiti da Giappone e Cina.
Mauro Vecchio