LP di iTunes, il nuovo formato per la musica digitale fornito da Apple, ha ancora un’offerta molto limitata, una dozzina di album negli States, appena uno nell’ iStore italiano (quello di Mika). Che la strategia di Apple per “l’esperienza visiva che rilancerà gli album in una versione digitale” puntasse alla selezione era dunque evidente, e spazio sembrava esserci solo per gli artisti che garantivano maggiori vendite, dai Muse a Norah Jones passando per Bob Dylan.
Ora la scelta sembra ancora più chiara: Brian McKinney di Chocolate Lab Records , piccola etichetta di Chicago, ha riferito a Gizmodo che si è sentito chiedere da un responsabile iTunes 10mila dollari di spese di produzione per poter pubblicare contenuti LP. Il costo sarebbe esclusivamente per lo sviluppo dei titoli digitali, dall’assemblaggio alla pubblicazione. Inoltre il responsabile iTunes avrebbe riferito che i servizi LP non sarebbero appannaggio delle etichette indipendenti.
La cifra, in ogni caso, non sarebbe abbordabile per gli artisti indie, la maggior parte dei quali cerca notorietà e successo attraverso i canali di distribuzione Internet, con cui sperano di trovare visibilità internazionale a costi contenuti.
La scelta selettiva di Apple ha acceso il dibattito : viene criticata perché appare inaccettabile ghettizzare gli indie a vantaggio degli artisti mainstream (e delle grandi etichette a cui la Mela è accusata di allinearsi). D’altra parte qualcuno nota che per gli artisti con minori disponibilità economiche sono a disposizione altri canali, tra cui l’iPhone App Store con cui è possibile sviluppare applicazioni ad hoc per veicolare il proprio album con contenuti aggiuntivi e, visti i costi di sviluppo di un prodotto similare nel mercato non digitale, i 10mila dollari sarebbero meno inaccettabili.
Resta che il formato LP ad un mese dall’esordio è fermo ad un’offerta limitata e secondo alcuni rischierebbe di essere il primo insuccesso di iTunes Store.
Claudio Tamburrino