Roma – CrossOver Office, lo stesso software che già permette di far girare su Linux un lungo elenco di applicazioni per Windows, tra cui MS Office, Photoshop e Flash, offre ora agli utenti del Pinguino la possibilità di utilizzare iTunes.
Sebbene Linux già disponga di numerosi media player gratuiti, il jukebox di Apple è l’unico ad integrare un’interfaccia verso i servizi dell’ormai celebre negozio di musica iTunes Music Store; lo stesso che, a partire da ottobre, dovrebbe sbarcare anche in Italia.
La nuova versione di CrossOver Office integrante il supporto ad iTunes è la 3.1, una release in versione pre-beta e al momento disponibile per il download unicamente ai clienti registrati: la beta pubblica verrà rilasciata nelle prossime settimane. L’edizione finale è attesa verso la fine dell’anno.
“La versione 3.1 risponde al grande desiderio espresso dai nostri fedeli utenti di utilizzare iTunes”, ha affermato Jeremy White, CEO di CodeWeavers , la società che sviluppa la tecnologia CrossOver. “iTunes è divenuto il numero uno, l’applicazione più richiesta. Entro la fine del 2005 prevediamo di integrare in CrossOver Office il supporto alla maggior parte delle applicazioni per Windows”.
Pur basandosi su alcune tecnologie open source, CrossOver Office è un’applicazione commerciale: il suo costo è di circa 40 dollari per la versione Standard e di circa 85 dollari per la versione Professional.
Nato su Mac, dallo scorso ottobre iTunes gira nativamente anche su Windows: queste sono le due uniche piattaforme che, almeno per il momento, Apple ha scelto di supportare. Alcuni progetti open source hanno già tuttavia sviluppato software per Linux capaci di mimare alcune caratteristiche del jukebox della Mela, quali ad esempio la sincronizzazione con i player iPod. Questo è tuttavia un terreno minato visto che, su tali progetti, incombe sempre lo sguardo vigile di Apple.
In passato il celebre hacker norvegese Jon Johansen scrisse un piccolo tool che rendeva possibile, aggirando la tecnologia di digital rights management (FairPlay) di Apple, riprodurre la musica dell’iTunes Music Store anche su piattaforme diverse non supportate dalla casa della mela, quali Linux e Unix.