iTunes e Fox: il menage che precede l'ammucchiata

iTunes e Fox: il menage che precede l'ammucchiata

Apple alla fine ha ceduto almeno su un punto: concederà ai film della Fox un prezzo online di 15 dollari. Le major alzano la cresta e ritengono di aver ripreso il controllo della situazione web
Apple alla fine ha ceduto almeno su un punto: concederà ai film della Fox un prezzo online di 15 dollari. Le major alzano la cresta e ritengono di aver ripreso il controllo della situazione web

Quello che doveva essere un braccio di ferro fra major cinematografiche e Apple iTunes alla fine si è dimostrata una danza di corteggiamento. Ieri Richard Greenfield, analista di Pali Research , ha svelato che è stata siglata una partnership distributiva con 20th Century Fox (News Corp.) che sancisce una rinnovata promiscuità. Non era infatti andata oltre la relazione incestuosa con Disney – Steve Jobs è il suo azionista di maggioranza – e Paramount (Viacom).

Adesso invece è sbocciata la primavera, il laborioso rito di accoppiamento ha raggiunto il suo climax con l’accordo sui listini. Dal 2008 i film della Fox su iTunes saranno commercializzati a 15 dollari, 3 dollari in meno rispetto al prezzo medio on-street di un DVD. E se negli ambienti Apple, come su MacNN si parla di “concessione” di Cupertino, gli osservatori del NYTimes sono convinti che si tratti di uno scenario ben più complesso.

Come riporta anche CruchGear , Steve Jobs avrebbe voluto mantenere la vendita dei film sui 10 dollari. Una cifra più che concorrenziale, che teneva conto del fatto che i DVD godono di minori limitazioni di utilizzo e dispongono anche di contenuti speciali.
Quando però le major hanno sottolineato le potenzialità dei nuovi DVD premium , che offrono il film anche in versione per pc, portable player o cellulare, la situazione è cambiata. Apple certo non avrebbe rischiato di lasciare il campo libero a Microsoft, che rimane in prima linea nella distribuzione con i suoi sistemi DRM e la piattaforma Windows Media.

Ecco quindi un passetto indietro e la certezza che ogni file multimediale potrà essere gestito liberamente su iTunes, Apple TV e iPod. Alle major l’onere di spiegare ai consumatori perché dovranno spendere 3 o 4 dollari in più, rispetto al normale, per i mobile-video presenti sulle special edition di Die Hard 4 (Fox) o dell’ultimo Harry Potter (Universal).

Non ultima fra le motivazioni dell’intesa l’accesa rivalità di Apple con Amazon.com, che non solo vende i film delle stesse major ma con gli MP3 senza DRM inizia ad impensierire il big di Cupertino.

C’è chi si dice convinto inoltre che abbia pesato sull’ affaire anche la grande distribuzione, con Wal-Mart in testa. Se da una parte la potente catena statunitense si è schierata con AmazonMP3 e la sua politica di distribuzione DRM-free, dall’altra ha sempre ribadito la difficoltà di competere con i listini del video-downloading.

iTunes, accettando il compromesso dei 15 dollari, si è ritrovata fra le mani un nuovo canale di distribuzione che ovviamente favorisce i suoi introiti hardware. Un po’ come se Hollywood avesse detto ad Apple di preoccuparsi degli affari suoi, ovvero dei gingilli di famiglia – quelli portable. E per una volta la Mela avesse detto sì.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
5 dic 2007
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