Forse questa potrebbe la volta buona per l’auspicabile unificazione dei tanti regimi di prezzo di iTunes dei vari paesi europei, che attualmente procedono un po’ in ordine sparso con Apple costretta a trattare per condizioni (e relativi costi dei singoli brani per l’utente finale) differenti in ogni contesto nazionale. In un recente meeting ospitato dal Commissario per la Concorrenza europeo Neelie Kroes, i principali protagonisti del settore si sono detti pronti a saltare sul carro della licenza unica , anche coloro che sino a ora erano i suoi più riottosi avversari.
Attualmente acquistare su iTunes in Europa offre condizioni differenti da paese a paese, e giusto per fare uno dei tanti esempi possibili un brano che in Germania costa 99 centesimi di euro nello store francese arriva a costare 1,29 euro. Il file è lo stesso ma i prezzi sono completamente diversi, una situazione dovuta alla necessità di stringere più accordi con le organizzazioni di raccolta dei diritti d’autore dei vari paesi.
Contro questa possibile infrazione delle regole antitrust del mercato unico europeo Kroes si era già scagliato durante lo scorso luglio, constatando l’azione monopolistica perniciosamente perseguita dalle 24 organizzazioni del copyright dei membri dell’Unione. Alla constatazione del Commissario non erano seguite multe ma l’invito ad adattare la raccolta dei diritti d’autore all’accessibilità universale di Internet .
Al meeting con Kroes hanno partecipato in tanti inclusi Steve Jobs, il CEO di eBay, Mick Jagger, la “SIAE francese” SACEM e i vertici della major discografica EMI. Queste ultime due in particolare hanno manifestato , secondo quanto emerso dai documenti rilasciati dalla Commissione, “una chiara volontà” di “affrontare le tante barriere” della distribuzione della musica online in Europa “che impediscono ai consumatori di beneficiare in pieno delle opportunità che Internet offre”.
Quelli che una volta erano tra i maggiori oppositori della licenza unica paneuropea su iTunes hanno dunque dato una disponibilità di massima a cambiare il loro approccio al problema, rendendo molto più concreta la possibilità di unificare i regimi di prezzo all’interno del mercato unico europeo . La prospettiva piace a molti incluso il presidente della Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI) Enzo Mazza, che in commento fatto pervenire a Punto Informatico dice che “le imprese discografiche dovrebbero vedere solo con favore il superamento di meccanismi di licenza che vanno contro la stessa natura di mercato unico dei contenuti rappresentato da Internet”.
La licenza unica porterebbe indubbi vantaggi alla vasta fetta di mercato della musica digitale controllata dallo store Apple, anche se i risultati concreti sulla crescita degli acquisti rimangono da quantificare in particolare nel settore mobile, dove per i prossimi anni si prevede un incremento del giro di affari che tutto può essere definito tranne che “esplosivo”.
Alfonso Maruccia