Basterebbero 8 dollari al mese per un menù di musica a volontà: questo, secondo il Financial Times , il succo delle trattative in corso tra Apple e le quattro principali etichette discografiche, Universal in testa. In ballo ci sarebbe pure una percentuale dei guadagni sugli iPod venduti.
La trattativa tuttavia, secondo le indiscrezioni, sarebbe giunta ad uno stallo : troppo distante l’offerta di 20 dollari per unità, fatta da Apple alle grandi sorelle, da quella di 80 bigliettoni garantita lo scorso dicembre da Nokia a Universal per l’adesione al programma Comes with Music . “È una specie di sfida a chi cede per primo – hanno riferito due anonimi dirigenti che partecipano alla trattativa – e bisognerà vedere se in effetti qualcuno cederà”.
Se i termini restassero quelli indicati, basterebbero 5 euro al mese per scaricare tutto quanto contenuto nell’archivio musicale di iTunes. In alternativa, i consumatori potrebbero decidere di pagare una sovrattassa di 100 dollari all’atto dell’acquisto del player MP3 allo scopo di garantirsi una fornitura a vita di canzoni di ogni genere. Ma Apple pensa anche ad altre soluzioni, come ad esempio la fornitura di un certo numero di brani già uploadati sugli iPod in vendita, che rimarrebbero di proprietà dell’acquirente anche in caso decidesse di cambiare lettore.
Non è ben chiaro come mai Apple abbia deciso di intavolare questa trattativa: le vendite dell’iTunes Store vanno alla grande, non c’è alcun motivo apparente per voler cercare modelli di business alternativi. Inoltre, concedere alle major discografiche una fetta dei guadagni sull’hardware, la principale fonte di profitto in questo settore per Cupertino, potrebbe anche limitare gli introiti dell’azienda californiana.
C’è poi la questione della semplicità di utilizzo : al momento l’ecosistema iTunes+iPod è chiuso ma facilmente gestibile da chiunque. Basta collegare il lettore al computer per scaricare la musica da portare con sé, basta collegarsi ad Internet per acquistare nuovi brani ad un prezzo fissato e abbastanza conveniente. Aggiungere altre variabili, come un abbonamento, potrebbe far sorgere dubbi su quanto dovrebbe essere compreso nel pacchetto: i video musicali, ad esempio, che fine farebbero?
Forse Apple comincia a sentire la pressione della concorrenza , forse pensa di dare nuova linfa alle vendite di iPod che qualcuno già vede in declino. Oppure, forse Cupertino vuole soltanto mettere definitivamente la parola fine alla sfida per la conquista del mercato musicale online.
Luca Annunziata
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