Roma – E il gran giorno di Apple iTunes arrivò. A molti mesi dal lancio negli Stati Uniti che ha scosso il mercato della distribuzione legale via Internet, il jukebox della Mela che coniuga shop, musica e player portatile sbarca anche in Europa.
Il lancio, preannunciato da qualche giorno e ieri confermato con una presentazione londinese, è stato condito dallo show di Steve Jobs . Il fondatore di Apple ha infatti “duettato” con Alicia Keys per dimostrare la propria inclinazione alla musica che così tanto sta dando al fatturato dell’azienda. E non si è dimenticato di offrire un tributo a Ray Charles , il grandissimo bluesman americano scomparso nei giorni scorsi.
Al contrario del nemico da battere in Europa, vale a dire il distributore OD2 reduce da un accordo a tutto campo con Microsoft, iTunes di Apple per ora limiterà la propria area di mercato a Regno Unito, Germania e Francia, i tre paesi che decideranno il leader di mercato in Europa. iTunes Music Store per l’intera UE sarà operativo solo il prossimo ottobre.
iTunes, cresciuto all’ombra del peer-to-peer spopolando ben al di là delle previsioni di certi discografici, sarà naturalmente anche in Europa legato all’ iPod di Apple, il playerino di dimensioni sempre più piccole e dalle funzioni sempre maggiori la cui promozione rappresenta, in effetti, il vero senso del jukebox della Mela.
Anche iTunes, come i suoi concorrenti, consente di acquistare musica a 99 centesimi (79 penny in UK) per brano scaricato, e dà accesso come già negli USA a preview gratuite dei brani, a condivisione di playlist (iMix) e via dicendo. Offrendo gli stessi diritti di utilizzo personali già disponibili negli Stati Uniti, iTunes permette agli utenti europei fin qui coinvolti di caricare le canzoni acquistate su un massimo di cinque computer, di masterizzare una singola canzone su CD un numero illimitato di volte, di masterizzare la stessa playlist fino ad un massimo di sette volte e di ascoltare la propria musica su un numero illimitato di iPod.
Il catalogo da 700mila canzoni concorre direttamente con le risorse messe in campo da Napster , la creatura di Roxio che darà filo da torcere alla Mela e a Microsoft-OD2. Una difficoltà commerciale per Apple sta probabilmente, infine, nella natura dei brani del proprio catalogo, quasi tutti figli della grande industria discografica e non di quella discografia indipendente che pure in paesi come il Regno Unito rappresenta una enorme fetta del mercato.