In apertura della Fiera Internazionale del Libro di Francoforte il Presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo ha affrontato il tema della parificazione dell’IVA sugli ebook a quella dei libri di carta : una questione fondamentale per il futuro del settore e che dovrà essere affrontata a breve in sede europea.
Polillo ha così chiesto al Ministro italiano dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, di continuare a far pressione sull’Europa affinché la questione sia riformata permettendo agli Stati di attuare politiche differenti in materia di IVA sugli ebook.
“Continuare a considerare il libro elettronico al pari di un servizio digitale – ha detto Polillo – è una scelta che penalizza la diffusione della cultura e lo sviluppo della lettura”. L’obiettivo di AIE, dunque, è quello di riconoscere che un libro è un libro : “Per questo – ha proseguito il Presidente AIE – nelle prossime settimane lanceremo la campagna #unlibroèunlibro “. L’Associazione degli editori lancerà dunque a breve un sito ed inviterà autori, bibliotecari e naturalmente i lettori a condividere la battaglia.
#Unlibroèunlibro , sia esso cartaceo o elettronico. Perché tassarli diversamente? pic.twitter.com/lMrK2cE6VP
– Un libro è un libro (@unlibroeunlibro) 8 Ottobre 2014
A rendere evidente il bisogno di intervenire sulla tassazione del settore è d’altra parte anche il Rapporto sullo stato dell’editoria 2014 realizzato sempre da AIE: sul mercato generale dell’editoria i libri digitali già pesano il 3 per cento e sono destinati ad arrivare entro la fine del 2014 al 5 per cento .
Dati ancora più rilevanti se si considera che il bacino degli utenti nel 2013 è sceso addirittura di 6,1 punti percentuali , che significa che nel 2014 il 57 per cento degli italiani non ha comprato nessuno un libro. I peggiori lettori in Europa dopo i greci.
Anche in conseguenza di questo il mercato totale si è contratto del 4,7 per cento ed addirittura del 20 per cento se si prende come orizzonte temporale il 2011.
Insomma, per il mercato un libro è già un libro in qualsiasi sua declinazione, ma l’IVA al 22 per cento sembra rappresentare un fardello che quanto meno limita le potenzialità di crescita del nuovo segmento e che conseguentemente ne zavorra il fatturato, ancora modesto (non si arriva a 40milioni di euro) nonostante l’impegno degli editori che hanno aumentato l’offerta in termini di titoli disponibili in versione digitale (30.382 le nuove uscite nel 2013).
Claudio Tamburrino