L’IVA al 4 per cento non sarà più appannaggio esclusivo dei libri, ma anche dei “giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa e periodici”, indipendentemente dal supporto su cui sono distribuiti.
L’intervento sulla tassazione dei giornali fa parte delle misure comprese nella manovra della Legge di Stabilità annunciata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa con una serie di slide dal titolo “L’Italia col segno più”.
Come afferma il Presidente FIEG Maurizio Costa si tratta di una “misura importante, in grado di dare una spinta significativa alla modernizzazione di tutto il sistema editoriale”. Proprio FIEG aveva lanciato la campagna “Un giornale è un giornale”: gli editori di giornali premevano affinché non ci dovesse essere diverso trattamento a seconda del supporto di distribuzione e lettura. Secondo la Federazione, d’altra parte, “sarà il lettore-consumatore il primo destinatario dell’agevolazione, che potrà usufruire di una tassazione ridotta sul proprio abbonamento digitale a giornali e servizi di informazione”.
Si tratta, dunque, di un percorso parallelo rispetto a quello propugnato nella campagna “un libro è un libro”, a favore della tassazione agevolata estesa dai libri cartacei a quelli digitali. Un lungo percorso già affrontato, per esempio, nel corso del dibattito del Decreto Legge Cultura nel maggio del 2014, ma che si era arenato anche per i timori del governo rispetto a una procedura di infrazione da parte dell’UE. In più occasioni le istituzioni europee hanno avuto modo di spiegare di ritenere la tassazione agevolata un vantaggio illegittimo a favore degli operatori del settore, posizione solo in parte ritrattata dalla decisione con cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea aveva affermato che non vi sono ostacoli “ad una normativa nazionale che assoggetta i libri pubblicati in formato cartaceo a un’aliquota IVA ridotta e quelli che sono pubblicati su altri supporti fisici, come CD, CD-ROM o chiavette USB, all’aliquota normale di tale imposta”.