Imposte e tasse restano una voce sgradita e indigesta per utenti e consumatori. Fra queste spicca l’IVA su alcuni prodotti e servizi e, per il settore della telefonia, arriva una petizione online che ne chiede la riduzione.
L’iniziativa è nata da DigitalDivisi , un movimento nato per “sollecitare l’attenzione in positivo o in negativo di chi abbia a cuore l’abbattimento del divario digitale in Italia, dovuto principalmente, oggigiorno, all’impossibilità di accedere alla rete Internet da parte di milioni di Italiani ancora fermi a velocità di trasmissione dei dati non più al passo con i tempi del progresso delle TLC”. La petizione si pone un obiettivo preciso: chiedere la riduzione dell’IVA applicata dalle telco sui servizi di telecomunicazioni, dati e voce.
Il fine, precisa il movimento, è “di evidenziare ai Rappresentanti e Governanti dello Stato Italiano quanto sia anacronistica la percentuale, attualmente applicata, per la tassazione IVA dei servizi di Telefonia ritenuti, a tutt’oggi, beni di secondaria importanza e quindi tassabili alla massima aliquota IVA benché siano ormai diventati strumenti di primaria necessità, vedi emergenze (numeri 118, 113), sviluppo economico (Internet)”. La richiesta si pone l’obiettivo di un provvedimento “che possa lasciare, in primo luogo, le tasche degli utenti meno leggere di quanto lo siano ora, inoltre, riconoscere un principio attraverso il quale, finalmente, evidenziare quanto le comunicazioni telefoniche siano un servizio necessario allo sviluppo della società contemporanea la quale, senza di esse, non potrebbe più esistere”.
“Chiediamo quindi – conclude DigitalDivisi – di equiparare, rimembrando una vecchia pubblicità dell’ex società di Telefonia di Stato Telecom Italia (già Sip) in cui il protagonista diceva una telefonata ti allunga la vita , il servizio di Telefonia a beni quali il Pane o la Frutta oppure i Giornali e notiziari quotidiani sui quali l’IVA applicata corrisponde alla minima aliquota imposta dallo Stato”.
Qui si trova il comunicato con cui il movimento informa sull’iniziativa. È invece possibile aderire alla petizione online a questo indirizzo .
Dario Bonacina