Alla fine dello scorso anno la firma del contratto da 479 milioni di dollari che per due anni lega Microsoft all’esercito degli Stati Uniti nell’ambito del programma denominato Integrated Visual Augmentation System (IVAS). L’obiettivo è quello di sperimentare le potenzialità del visore HoloLens 2, annunciato di recente al MWC 2019, in ambito bellico.
IVAS: HoloLens 2 per l’esercito USA
Una partnership che non ha mancato di sollevare polemiche, con il gruppo di Redmond che ha però dichiarato di non voler rivedere la propria posizione, a differenza di quanto fatto ad esempio da Google con i progetti Maven e JEDI del Pentagono. Al centro della diatriba le implicazioni di un impiego della tecnologia in scenario di guerra, considerato da molti come discutibile dal punto di vista etico.
Nel fine settimana CNBC ha pubblicato in esclusiva un report che illustra come i militari USA potranno sfruttare una versione di HoloLens appositamente adattata sia durante le sessioni di addestramento sia sul campo di battaglia.
La collaborazione è gestita dalla divisione Futures Command dell’esercito con base ad Austin, in Texas. Il suo compito è quello di mantenere i contatti con le realtà hi-tech, velocizzando l’adozione di nuovi dispositivi e nuove tecnologie in ambito militare. Al momento sono poche migliaia gli HoloLens 2 forniti ai militari, ma il contratto prevede la possibilità di ordinarne fino a 100.000. L’obiettivo è quello di integrarne l’utilizzo come equipaggiamento standard già nel biennio 2022-2023, per poi gradualmente espanderne l’impiego su più larga scala entro il 2028.
L’intento è quello di rendere IVAS un visore di realtà aumentata (anche se Microsoft definisce HoloLens un apparecchio per la mixed reality) in grado di sovrapporre al campo visivo di chi lo indossa immagini e informazioni utili al completamento della missione: da una mappa 3D dell’ambiente in cui ci si trova con la posizione aggiornata in tempo reale dei propri compagni o dei nemici fino alla sagoma delle persone presenti nello spazio osservato anche in totale assenza di luce, grazie alla visione notturna o termica. Insomma, qualcosa di simile alle tecnologie rappresentate in ambito videoludico da titoli come quelli delle serie Call of Duty o Battlefield.
Il dispositivo è inoltre in grado di raccogliere informazioni come il battito cardiaco di chi lo indossa e quanto osservato durante gli spostamenti, così da poter analizzare i dati in seguito a una sessione di addestramento e individuare le criticità sulle quali lavorare per migliorare l’efficacia dell’azione. Ancora, i responsabili dell’esercito USA affermano di voler ridurre le dimensioni del visore fino a renderle simili a quelle di un paio di occhiali, così da poter essere utilizzato insieme a un elmetto: ci vorranno solo sei mesi per ottimizzare il design rispetto a quello del prototipo attualmente in fase di test.
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Microsoft non è l’unica realtà hi-tech coinvolta nel progetto: ce ne sono altre 12. Una di queste, Flir, realizza un sensore che viene posizionato sopra HoloLens 2 per la visione termica. Il contratto sottoscritto ha una durata pari a 24 mesi. Al termine del periodo altre aziende, compresa Magic Leap, potranno tentare nuovamente di aggiudicarsi il bando.