“Cancelliamo tutte le leggi sulla proprietà intellettuale.” Con questa proposta, Jack Dorsey ha scatenato un putiferio. Il co-fondatore di Twitter, non avrebbe potuto essere più diretto nel suo laconico post su X. Ed Elon Musk ha subito replicato: “Sono d’accordo“, gettando ulteriore benzina sul fuoco.
delete all IP law
— jack (@jack) April 11, 2025
Il contesto di questa polemica? Un campo minato di cause legali contro i colossi dell’AI, con OpenAI in testa. L’accusa è sempre la stessa: aver spolpato milioni di contenuti protetti da copyright per addestrare i loro modelli AI. In questa battaglia è intervenuto anche Chris Messina, figura di spicco della Silicon Valley, evangelista tech e investitore con un seguito non indifferente. Schierandosi decisamente con Dorsey, ha lanciato un parallelo provocatorio: “Le multe automatiche per le violazioni dell’AI rischiano di diventare il nuovo modo di fare cassa sulle spalle dei più deboli, proprio come è successo con l’incarcerazione dei poveri per possesso di cannabis.”
Copyright addio? La proposta shock di Dorsey riceve l’ok di Elon Musk
Non tutti però hanno apprezzato la proposta di Jack Dorsey, anzi. Secondo alcuni, equivale a una dichiarazione di guerra totale ai creatori che non vogliono vedere il loro lavoro saccheggiato per profitto. Secondo altri, nessuna delle aziende di Jack Dorsey o Elon Musk esisterebbe senza le leggi sulla proprietà intellettuale. Semplicemente, odiano gli artisti.
Dorsey ha poi chiarito la sua posizione, spiegando che esistono sistemi migliori per compensare i creatori rispetto all’attuale modello basato sulla proprietà intellettuale. Secondo lui, le regole attuali finiscono per sottrarre valore agli artisti e ai creativi, favorendo invece intermediari che guadagnano semplicemente per il fatto di controllare l’accesso. A suo avviso, la creatività è una delle qualità più distintive dell’essere umano, ma l’attuale sistema la soffoca, perché i compensi finiscono troppo spesso nelle mani di gatekeeper che non redistribuiscono in modo equo.
La replica di Musk è in linea con le sue dichiarazioni passate. Già nel 2013, disse che “i brevetti sono per i deboli“. E nello stesso anno si impegnò a non far valere i brevetti Tesla contro altre aziende che li usassero in buona fede. Salvo poi fare marcia indietro e citare in giudizio l’australiana Cap-XX. Anche Dorsey ha mostrato interesse per approcci open source ai social media, dando il via al progetto che sarebbe diventato Bluesky. Salvo poi disilludersi e lasciare il board di Bluesky.
Il legame tra i social e la politica
Vale la pena notare che il confine tra una chiacchierata casuale sui social e le politiche governative è più sottile che mai. Con Musk nell’amministrazione Trump e alla guida del DOGE, i suoi proclami hanno un peso non indifferente.