Mentre in tutto il mondo si festeggiava il Capodanno, la NASA ha eseguito altre due operazioni propedeutiche alla completa apertura della schermatura solare del James Webb Space Telescope. Sono stati infatti estesi i due bracci laterali, ai quali sono fissati i cinque strati in Kapton, alluminio e silicio. Rispetto alla roadmap c’è stato un leggero ritardo.
Schermatura solare quasi pronta
Il 30 dicembre sono state rimosse le coperture che proteggevano gli strati della schermatura solare. I due step successivi sono stati effettuati con un leggero ritardo, in quanto gli ingegneri non avevano ricevuto conferma del rilascio delle cover dai sensori dedicati. I sensori di temperatura e il giroscopio hanno successivamente confermato che le protezioni erano state correttamente rimosse.
A questo punto è stato inviato il comando per attivare i cinque segmenti telescopici del braccio motorizzato sinistro. L’estensione è stata effettuata in 3 ore e 19 minuti. Il risultato finale è visibile nel tweet:
We successfully deployed #NASAWebb’s port sunshield mid-boom, which pulls out our 5 sunshield layers. While scheduled for earlier today, our team paused to confirm the sunshield cover had fully rolled up: https://t.co/YixL9PI9HV #UnfoldTheUniverse
Thread ⬇️ pic.twitter.com/cDh0Iob5VJ
— NASA Webb Telescope (@NASAWebb) January 1, 2022
Circa due ore dopo è stato esteso con successo anche il braccio destro. Il risultato finale è questo:
Shine bright like a diamond 💎
With the successful deployment of our right sunshield mid-boom, or “arm,” Webb’s sunshield has now taken on its diamond shape in space. Next up: tensioning the 5 sunshield layers! https://t.co/6G2caS1djY #UnfoldTheUniverse pic.twitter.com/q0iuHdnKlN
— NASA Webb Telescope (@NASAWebb) January 1, 2022
Sul telescopio sono presenti 178 attuatori, 107 dei quali servono per aprire la schermatura solare.
Nelle prossime ore inizierà la procedura finale, ovvero il tensionamento dei cinque strati della schermatura. L’operazione durerà almeno due giorni, in quanto gli strati devono essere “tirati” una alla volta a partire dallo strato inferiore, ovvero quello più grande che raggiungerà le temperature più elevate (circa 110° C), essendo irradiato dalla luce diretta del Sole. I comandi inviati dalla NASA attiveranno i motori che permettono di avvolgere 90 cavi intorno alle pulegge.