Nessuna riconsiderazione, nessuna apertura alle richieste posta da Apache Software Foundation : Oracle resta ferma sulla sua posizione e in tutta risposta ASF annuncia l’abbandono del Comitato Esecutivo di Java, organo di controllo del progetto open source che se non interverranno nuovi elementi dovrà in futuro fare a meno di uno dei suoi protagonisti di primo piano .
Si consuma nel peggiore dei modi lo scontro tra ASF e Oracle all’interno del Java Community Process (JCP), con le parti perfettamente d’accordo nell’essere in disaccordo su come vada gestita la tecnologia Java oggi e soprattutto nel prossimo futuro. Lo scontro verte sull’accesso al Technology Compatibility Kit necessario a ottenere la certificazione di compatibilità con le specifiche ufficiali di Java, un toolkit che ASF vorrebbe poter usare per certificare Harmony – la sua versione della virtual machine per il linguaggio sviluppato da SUN.
ASF aveva contestato a Oracle l’impossibilità di usare il TCK nel suo ecosistema tecnologico, ma pare che Oracle non abbia fatto nulla per risolvere la situazione e ora la foundation getta la spugna deducendo che “il JCP non è un processo di standardizzazione aperto – le specifiche Java sono una tecnologia proprietaria che dev’essere concessa in licenza da chi gestisce le specifiche secondo i termini che più preferisce”. Per ASF le “esigenze commerciali di una singola entità” (Oracle) continueranno a “interferire in maniera grave con la governance trasparente dell’ecosistema”: ragion per cui la fondazione ha deciso di abbandonarlo del tutto.
Al momento ASF sponsorizza più di 100 progetti open source che fanno uso o supportano Java in qualche modo, e non si conosce quale potrà essere il destino dei suddetti progetti in seguito alla decisione di abbandonare il Comitato Esecutivo del JCP. Altrettanto ignota è poi la prossima “destinazione d’uso” di Harmony, se cioè ASF deciderà o meno di spaccare la community Java proseguendo con la sua iniziativa.
E mentre uno dei membri principali del JCP scava – lentamente ma inesorabilmente – un fossato intorno al futuro della governance “ufficiale” di Java, Oracle non trova niente di meglio da fare che rispondere con un ulteriore (e a questo punto inutile) appello affinché ASF riconsideri la propria decisione di abbandonare il Comitato Esecutivo per contribuire insieme allo sviluppo della virtual machine ufficiale.
Con la fuoriuscita di Apache il JCP perde una parte importante della sua legittimità, nondimeno il nuovi Comitato Esecutivo si è insediato a Roma con la sua prima riunione ufficiale . Apache non c’è, in compenso entra a far parte del JCP l’italiano Stefano Andreani, amministratore delegato di Opentech Eng .
Alfonso Maruccia