Jeff Bezos: la ricetta di Amazon per il Washington Post

Jeff Bezos: la ricetta di Amazon per il Washington Post

Il nuovo proprietario del Washington Post vuole applicare il modello di business del suo impero digitale al quotidiano statunitense. Con tre parole chiave: consumatori, innovazione, pazienza
Il nuovo proprietario del Washington Post vuole applicare il modello di business del suo impero digitale al quotidiano statunitense. Con tre parole chiave: consumatori, innovazione, pazienza

Verso la nuova età dell’oro dei grandi quotidiani statunitensi, il fondatore e CEO di Amazon Jeff Bezos sembra avere le idee piuttosto chiare sulla nuova strategia che rilancerà il prestigioso Washington Post , acquistato agli inizi dello scorso agosto per un totale di 250 milioni di dollari. Nella sua prima intervista da proprietario, l’imprenditore di Albuquerque non vede l’ora di iniziare ad operare nel tormentato settore dell’industria giornalistica.

La filosofia di fondo applicata al modello Amazon sarà perciò decisiva anche per il business editoriale, impelagatosi in una relazione piuttosto complicata con le nuove frontiere aperte dall’ecosistema digitale. Nella visione di Bezos, i principi cardine resteranno immutati: attenzione massima verso il consumatore, alto livello di innovazione, stoica pazienza in attesa dei risultati d’immagine e finanziari .

“Se sostituiamo il cliente con il lettore, questo approccio o punto di vista può portare al successo anche al Post”, ha commentato il CEO di Amazon. In attesa della definitiva chiusura dell’affare – previsto per il prossimo ottobre – Bezos metterà a disposizione la sua esperienza (e soprattutto il suo denaro) alla ricerca di nuove opportunità di profitto nella fornitura quotidiana di notizie.

Certo, l’imprenditore statunitense ha ammesso di non avere la formula magica per il rilancio del Post , bisognoso di studio, confronti e tanta attività di brainstorming. “C’è bisogno di tempo – ha spiegato – per velocemente possono intendersi anni di lavoro”. Davanti a lui, la più grande sfida dell’editoria contemporanea. “Anche dietro un paywall, i vari siti web possono riassumere il tuo lavoro e renderlo disponibile gratuitamente agli utenti – ha concluso Bezos – Dal punto di vista di un lettore la domanda è questa: perché dovrei pagare per i tuoi sforzi lavorativi quando posso prendere la stessa notizia in maniera gratuita da un altro sito?”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
4 set 2013
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