Il founder di Wikipedia Jimmy Jimbo Wales chiede al Segretario di Stato britannico Theresa May di fermare l’ineluttabile macchina legale: per evitare che il giovane studente di Sheffield Richard O ‘Dwyer finisca nelle grinfie delle autorità statunitensi , in quella che di fatto è la prima richiesta d’estradizione per violazione del copyright.
Jimbo ha così lanciato una petizione sul sito change.org , chiedendo all’ Home Office d’Albione di salvare l’admin della piattaforma di indexing TVShack. Ad oggi, sono state raccolte poco meno di 14mila firme. Se estradato e condannato negli States, O ‘Dwyer rischia fino a 10 anni di prigione , accusato di aver sottratto all’industria dell’ entertainment a stelle e strisce una cifra pari a 200mila dollari in entrate pubblicitarie illecite.
Alla fine dello scorso marzo, lo stesso Segretario di Stato Theresa May aveva mostrato il segnale di via libera al governo di Washington. Ai vertici della U.S. Immigration and Customs Enforcement (ICE) non importa che il giovane laureando sia cittadino britannico. Né che i server del suo sito di linking risiedano al di là dei confini statunitensi. Come già ribadito in passato, tutti i domini .com o .net farebbero capo al registrar della Virginia Verisign .
Stando ad un articolo firmato da Wales sul quotidiano britannico The Guardian , il ragazzo rappresenterebbe il “volto umano” di una battaglia globale tra le major dei contenuti e il pubblico della Rete, già culminata nelle vibranti proteste di massa per i disegni di legge SOPA/PIPA . “Nessun cittadino statunitense è mai stato estradato nel Regno Unito per crimini commessi in patria”, ha scritto Wales.
“Dagli albori di Internet, abbiamo assistito ad un conflitto tra gli interessi dell’industria dei contenuti e quelli del pubblico – ha continuato Jimbo – Date le potenti attività di lobbying e dunque i tanti soldi spesi in politica, ad oggi l’industria ha vinto praticamente ogni battaglia. Insieme abbiamo però vinto la battaglia contro SOPA e PIPA. E insieme possiamo vincere anche questa”.
Mauro Vecchio