UPDATE (0:30): Nella tarda serata italiana, quando era ormai mattino inoltrato in California, Apple ha ufficializzato sul suo sito quali saranno i suoi programmi per il prossimo Macworld. Che sarà l’ultimo a cui parteciperà, vista la crescente importanza di altre forme di comunicazione con la clientela (una su tutte gli Apple Store), e che non vedrà Steve Jobs sul palco a rappresentarla : al suo posto andrà Philip Schiller , responsabile globale del marketing e vicepresidente del gruppo. Resta da chiedersi come mai Jobs abbia scelto di non dare l’addio al palco del Moscone Center che per undici anni è stato teatro dei suoi memorabili keynote, un po’ come aveva fatto invece lo scorso gennaio lo storico rivale (oggi amico) Bill Gates con il palco del CES.
Roma – Un nuovo Mac Mini, una nuova Apple TV, un nuovo iPhone oppure addirittura il tanto agognato (e snobbato ) netbook con la Mela: questi sono i rumors che si rincorrono in queste ultime settimane, appena tre, che precedono l’apertura del prossimo MacWorld a San Francisco. Ma la vera questione che tiene banco in queste ore è: Steve Jobs sarà sul palco? Il consueto annuncio di inizio dicembre quest’anno non c’è stato, gli organizzatori della fiera fanno dichiarazioni ambigue e la Rete mormora.
Paul Kent , vicepresidente di IDG World Expo e responsabile della manifestazione, ha assicurato a Businessweek che sebbene “l’annuncio non sia ancora stato dato (…) non c’è ragione di ritenere che le cose non vadano come programmato”. Salvo poi aggiungere , dopo qualche ora, che lui e la sua organizzazione sperano di dare l’annuncio “nelle prossime due settimane”: lasciando intendere, senza chiarirlo esplicitamente, che i contatti con Apple potrebbero essere particolarmente diluiti in questo periodo. ( Nel frattempo Apple ha chiarito che il keynote ci sarà, ma non lo terrà Jobs – vedi update in testa all’articolo )
L’eventuale assenza di Jobs in quella che è quasi sicuramente una delle fiere più importanti per l’universo Apple rischierebbe di complicare la vita sia agli organizzatori del Macworld che all’azienda di Cupertino. Nel primo caso, viste le già annunciate defezioni di due importanti espositori come Adobe (che ha comunque ribadito che ci sarà, anche se in tono minore) e Belkin (che ha addirittura disdetto l’affitto dello spazio per il suo imponente stand), si rischierebbe senz’altro il tracollo delle adesioni . Nel secondo, il titolo della Mela potrebbe subire un grave contraccolpo in borsa.
Dopo la svalutazione degli scorsi mesi, Apple ormai si è ormeggiata stabilmente in un intervallo compreso tra i 90 e i 100 dollari. Un risultato tutto sommato accettabile, visto il quadro complessivo dell’economia e dei mercati finanziari, che tuttavia ha spinto diversi analisti a rivedere al ribasso le proprie stime sulle azioni della Mela. Con il risultato che, con altri osservatori che giudicano l’attuale trend di vendita di Mac e iPod stagnante (se non addirittura negativo ), le attenzioni di tutti siano puntate sulle eventuali novità che Apple potrebbe presentare proprio al Macworld.
Storicamente, durante il keynote a San Francisco Jobs ha sempre offerto qualche annuncio interessante: iPhone e MacBook Air , tanto per fare un paio di nomi, sono stati presentati rispettivamente a gennaio 2007 e gennaio 2008 . Visto il progressivo deterioramento della situazione economica dei consumatori, sembrerebbe scontato che Apple cerchi di coprire la fascia più bassa del mercato, in cui al momento risulta poco competitiva: dunque ci sarebbero in arrivo un Mac Mini con processori e GPU più performanti, non uno ma ben due netbook , e una rinnovata Apple TV capace di fare sfracelli in soggiorno. Quanto ad un fantomatico iPhone Nano, voci di questo tipo si erano già diffuse l’anno passato.
In questo caso, dunque, l’abituale riservatezza di Apple sta complicando ulteriormente il quadro. Non ci sono, comunque, solo notizie negative per Cupertino: negli uffici i computer con la Mela sarebbero sempre più bene accetti, ci sarebbero università tedesche sul punto di ordinare migliaia di iPhone da distribuire agli studenti , e con AppStore e iPhone si fanno un sacco di soldi. Peccato solo che Apple continui a tenere una politica ambigua in fatto di approvazione di certi comportamenti: Google è stata graziata per aver utilizzato una funzionalità non documentata nel suo software, ad altri non è andata altrettanto bene.
Luca Annunziata