Cosa può regalare maggior successo ad un documentario se non qualche anticipazione scottante, un’aura di mistero, qualche screzio legale ad amplificare il tutto e sullo sfondo una vita pazzesca da raccontare? “Running with the Devil” è infatti la storia di John McAfee, l’uomo che tutto il mondo ha conosciuto per l’invenzione di uno degli antivirus più famosi al mondo.
Running with the devil: la storia di John McAfee
Chiunque può vedere il documentario, fin da oggi, su Netflix.
La storia, anzitutto: quella di un personaggio incredibile, sempre fuori dagli schemi, che attorno alla competenza ed all’intuizione iniziale ha costruito un impero fatto di ricchezza e comportamenti fuori dalle righe. Armi, donne, arresti, spionaggio, droga, latitanze, omicidi, fughe. Ed infine il suicidio, con i titoli di coda che scorrono su una vita mai lineare e sempre vissuta oltre il limite.
Il mistero, di quelli affascinanti e poco credibili: la possibilità che John McAfee possa essere in realtà ancora vivo, nascosto da qualche parte negli Stati Uniti e fatto formalmente scomparire soltanto con un finto suicidio in carcere. Nuove rivelazioni ipotizzerebbero questo tipo di soluzione, riaprendo in modo incredibile (leggasi “non credibile”) l’epopea di un uomo che non è certo mai stato abituato a star fuori dalle prime pagine.
La diatriba legale, per non far mancare nulla, è connessa alla proprietà di alcune delle immagini di girato del documentario, relative alle interviste di quel Rocco Castoro che si è trovato al centro della vicenda come un cronista che finisce per esserne quasi co-protagonista. Ma del resto una vicenda tanto tesa non poteva non sfiorare aspetti legali delicati: avrebbe significato ignorare quanto accaduto, senza sporcare le mani per rovistare nel profondo di quanto accaduto.
Una vita raccontata dallo stesso McAfee, in una narrazione figlia di un ego smisurato che tenta di deviare il corso degli eventi per gonfiarli di eroismo e sensazionalismo. Quasi un manifesto, voluto fortemente dal protagonista, il quale ha capito che era venuto il momento di mettere la firma sulla propria autobiografia prima che la stessa potesse essere scritta (in altre forme e con altre tensioni narrative) da altri.
Non manca nulla, insomma: il fascino del documentario è nel volto stesso di quel John McAfee che è stato sviluppatore prima, imprenditore poi, uomo del malaffare infine. Una vita incredibile, la cui icona è sul desktop di milioni di PC e la cui fine sarà ora tra gli streaming di milioni di utenti Netflix in tutto il mondo. Italia compresa.