I finanziamenti scarseggiano, la competizione è appannaggio di soggetti già affermati: Jolla, la società finalndese fondata nel 2012 da ex-Nokia per proporsi come alternativa ai sistemi operativi mobile dominanti con il proprio software e il proprio hardware, è stata costretta ad ammettere la crisi.
Nel corso dell’estate era stata annunciata la scissione dell’azienda in due compartimenti, uno dedicato allo sviluppo e al licensing del sistema operativo, l’altro, ancora da fondare, dedicato a portare avanti gli sforzi dedicati all’hardware, e possibilmente alla distribuzione del tablet di cui molti investitori della campagna di crowdfunding sono ancora in attesa . Nonostante il rilascio di Sailfish OS 2.0, Jolla ha pubblicamente annunciato di versare in cattive condizioni finanziarie.
Se “Sailfish OS gode attualmente di ottima salute ed è pronto per il mercato”, il suo sviluppo si è fino ad ora dimostrato impegnativo in termini di “tempo e denaro”, ha spiegato il confodatore Antti Saarnio. L’azienda avrebbe dovuto ottenere un finanziamento da 10 milioni di euro da un investitore non meglio precisato, ma le negoziazioni con questo soggetto sono state rimandate, costringendo Jolla a razionalizzare le proprie risorse.
Metà dello staff, che conta al momento un centinaio di dipendenti, verrà congedato con una misura che l’azienda auspica sia “temporanea”, e sono state avviate le procedure per ottenere il supporto dello stato finlandese in questa fase di transizione e di contenimento dei costi in attesa di tornare a discutere con l’investitore. Jolla spera di concludere le negoziazioni entro il mese di dicembre.
Gaia Bottà