Washington (USA) – Il brevetto sulla tecnologia JPEG sarà finalmente ri-esaminato dal US Patent and Trademark Office (USPTO). Dopo le pressioni della Public Patent Foundation , l’organizzazione non profit che si occupa della salvaguardia dei diritti dei consumatori contro gli abusi dei titolari di brevetto, lo USPTO ha messo in moto il meccanismo di revisione .
Non è un caso. Il riesame del brevetto è da tempo all’ordine del giorno soprattutto dopo la “ribellione” di alcune imprese denunciate da Forgent , detentrice del brevetto JPEG, per l’uso non autorizzato di sistemi di compressione delle immagini.
In molti ritengono che il brevetto 4.698.672 sia destinato ad essere considerato non valido . La Foundation ha infatti presentato esempi ritenuti validi di prior art , ossia di utilizzi della tecnologia brevettata precedenti alla richiesta di brevetto: se anche gli esperti di USPTO saranno d’accordo, allora ogni diritto di licenza della Forgent decadrà.
Forgent ha acquisito il brevetto nel 1997 direttamente dalla sviluppatrice Compression Labs, e dall’inizio del 2000 ha iniziato a denunciare decine di aziende per l’evasione del pagamento della licenza JPEG.
Nella rete sono caduti giganti del calibro di Yahoo , HP, IBM, e Microsoft – attualmente ancora in disputa legale. Forgent è riuscita a racimolare ben 105 milioni di dollari, e continua ad avere almeno 30 cause in corso . Secondo gli esperti legali la trasformazione del brevetto in “prior art” farebbe decadere le cause, ma non permetterebbe, comunque, la restituzione dei pagamenti ricevuti per le licenze.
“Non abbiamo trovato argomenti convincenti che possano invalidare il brevetto, e quindi non possiamo che essere fiduciosi per questo ri-esame della pratica”, ha dichiarato Richard Snyder, CEO di Forgent.
Dario d’Elia