Julian Assange è libero. Così si apre il post su X condiviso dall’account ufficiale di WikiLeaks. L’attivista, co-fondatore ed ex caporedattore dell’organizzazione, ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra, dopo aver trascorso 1.901 giorni di detenzione nella struttura. È il risultato di un lungo negoziato con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, i cui termini non sono ancora stati definiti formalmente.
Il patteggiamento e la liberazione di Julian Assange
Il comunicato fa riferimento alle condizioni della prigionia: oltre cinque anni trascorsi in una cella dalle dimensioni pari a 2×3 metri e in isolamento per 23 ore al giorno. Gli è stata concessa la libertà su cauzione nella giornata di ieri, lunedì 24 giugno. Dopodiché, ha preso un aereo e abbandonato il Regno Unito, dirigendosi verso l’Australia, dove ha potuto riabbracciare la moglie Stella (nel video messaggio qui sotto) e i figli che lo hanno conosciuto solo da dietro le sbarre.
La liberazione è la conseguenza del patteggiamento per la violazione dell’Espionage Act e per la pubblicazione dei documenti militari riservati forniti, tra il 2010 e il 2011, da Chelsea Manning (all’epoca Bradley), ex analista dell’intelligence americana. Per tornare alle origini della vicenda rimandiamo a due articoli pubblicati al tempo su queste pagine.
- WikiLeaks, a pagare è la talpa? (7 luglio 2010);
- WikiLeaks e i diari della guerra (26 luglio 2010).
Classe 1971, Julian Assange dovrà presenziare nella giornata di domani (mercoledì 26 giugno) a un’udienza fissata nelle isole Marianne. L’arcipelago, situato nell’Oceano Pacifico, è sotto la giurisdizione degli Stati Uniti. Lì, affronterà un giudice facendosi carico dell’accusa di cospirazione per la quale si è dichiarato colpevole, in cambio della libertà.
Non tutti ne sono a conoscenza, ma dal 2023 a oggi, sono diverse le amministrazioni italiane che hanno deciso di attribuirgli la cittadinanza onoraria. Si tratta di Napoli, Reggio Emilia (come simbolo internazionale del diritto alla libertà di stampa e di espressione
), Foggia, Bologna, Imola e Roma.