Cosa ci fa Google sulla passerella di Versace? Celebra l’abito che ha dato vita a una delle sezioni del proprio motore di ricerca, quella dedicata alla ricerca delle immagini. Correva l’anno 2000 quando Jennifer Lopez si presentava ai Grammy Awards indossando un vestito colorato e poco incline a passare inosservato: allora furono milioni le query inviate al servizio di bigG per saperne di più e per apprezzarne i dettagli da vicino.
Gli ingegneri di Mountain View, consapevoli che le persone desideravano veder comparire sui loro schermi le fotografie del Jungle Dress e non solo un elenco di collegamenti, ne furono ispirati per la creazione di Google Immagini.
Jennifer Lopez e Versace portano Google in passerella
Nei giorni scorsi, nella cornice della Fashion Week di Milano, la cantante è tornata in passerella indossando una nuova versione dello stesso abito, introdotta da una presentazione dell’Assistente Google. Di seguito è possibile vedere l’evento in streaming.
Gli ambienti della location sono stati decorati per l’occasione con l’ausilio della tecnologia Tilt Brush di bigG, uno strumento utile per creare dipinti e installazioni artistiche in tre dimensioni, mediante un sistema di realtà virtuale.
Ad attribuire la responsabilità di Google Immagini a Jennifer Lopez anche Eric Schmidt, di certo non l’ultimo arrivato nel gruppo di Mountain View, con un’intervista risalente al 2015. In chiusura quanto si legge sul blog ufficiale di bigG.
Nessuno aveva previsto che il Jungle Dress avrebbe avuto un tale impatto tecnologico, nemmeno J. Lo. 18 anni dopo, Google Immagini è utilizzato da milioni di persone ogni giorno, non solo per cercare le foto di celebrità o capi d’abbigliamento, ma anche fonti di ispirazione per riprogettare un salotto, per creare una ricetta o per intraprendere un progetto fai-da-te.