La NASA ha comunicato che il MIRI (Mid-Infrared Instrument) ha raggiunto la sua temperatura operativa, grazie al sistema di raffreddamento attivo. Gli ingegneri verificheranno ora il funzionamento scattando una serie di immagini. Successivamente si procederà all’ultima fase, ovvero la calibrazione di tutti gli strumenti del James Webb Telescope.
Raggiunta la temperatura operativa
Prima di avviare gli esperimenti scientifici è necessario completare la lunga procedura di allineamento della ottiche. Le prime sei fasi sono state portate a termine, mentre l’ultima verrà eseguita solo quando il MIRI raggiungerà la temperatura di esercizio, ovvero 7 Kelvin (-266° C). Il raffreddamento degli altri strumenti è passivo (basta la schermatura solare del telescopio). Quello del MIRI richiede un refrigeratore criogenico ad elio.
Cool news! Webb’s MIRI instrument recently passed through its critical “pinch point” and cooled to just a few kelvins above absolute zero, which is the coldest you can go: https://t.co/jjE7xTal0O
Wondering why MIRI is extremely chill? Thread ❄️ pic.twitter.com/a9l7lcZ645
— NASA Webb Telescope (@NASAWebb) April 13, 2022
La NASA ha comunicato che il cosiddetto “pinch point” è stato superato. Il termine indica il passaggio da 15 Kelvin (-258° C) a 6,4 Kelvin (-267° C). Tutti gli strumenti del James Webb Space Telescope “vedono” la luce ad infrarossi, ma il MIRI rileva lunghezze d’onda maggiori (tra 5 e 28 micrometri) rispetto agli altri tre (che si fermano a 5 micrometri), quindi deve essere più freddo.
Queste basse temperature sono necessarie per eliminare il calore generato dagli stessi strumenti che può compromettere la rilevazione della luce ad infrarossi emessa da galassie, stelle e pianeti. Gli ingegneri della NASA invieranno ora una serie di comandi per verificare il perfetto funzionamento del MIRI e scatteranno alcune immagini delle stelle. Verrà quindi effettuata la calibrazione di tutti gli strumenti, ultima operazione prima dell’entrata in servizio del telescopio, prevista per l’estate.