Gli ingegneri della NASA sono impegnati nell’esecuzione dell’ultima fase della lunga procedura di allineamento delle ottiche. Anche il MIRI (Mid-Infrared Instrument) ha raggiunto la sua temperatura operativa (inferiore ai 7 Kelvin) e presto verrà avviata la calibrazione degli strumenti a bordo del James Webb Space Telescope. Prima di iniziare le osservazioni scientifiche occorre però attendere il raffreddamento completo degli specchi.
Temperatura criogeniche per foto perfette
I quattro strumenti scientifici hanno raggiunto le loro temperature di esercizio. Il MIRI è l’unico che richiede un sistema di raffreddamento attivo (refrigeratore ad elio), mentre per gli altri tre è sufficiente l’enorme schermatura solare. Dato che il telescopio spaziale sfrutta la luce ad infrarossi per rilevare stelle, pianeti e galassie è necessario eliminare il calore generato durante il funzionamento.
Anche gli specchi (primario e secondario) devono quindi raggiungere la loro temperatura operativa. Entrambi sono realizzati in berillio rivestito di oro. Il berillio ha una lunga costante termica, quindi impiega molto tempo per raffreddarsi. Essendo lontano dalle fonti di calore, lo specchio secondario è più freddo (circa 29,4 Kelvin). I 18 segmenti dello specchio primario hanno attualmente temperature comprese tra 34,4 e 55,4 Kelvin. Quattro segmenti sono più “caldi”, avendo temperature di 52,6, 54,2, 54,4 e 54,5 Kelvin, pertanto il MIRI potrebbe rilevare la luce ad infrarossi emessa.
Per ottenere le migliori prestazioni è necessario attendere un raffreddamento ulteriore (almeno tra 0,5 e 2 Kelvin). Prima di iniziare le osservazioni scientifiche (in estate), la NASA invierà i comandi per modificare leggermente l’angolo del telescopio rispetto al Sole, in modo da ridurre il calore residuo che attraversa i cinque strati della schermatura solare.