La nipponica Kawasaki ha reso noto in via ufficiale di aver scoperto una violazione che ha colpito alcuni dei propri sistemi informatici operativi in Giappone e Thailandia. Rilevati inoltre accessi ai server giapponesi della società da soggetti localizzati negli Stati Uniti, in Indonesia e nelle Filippine. L’incidente di sicurezza non è recente, risale al periodo compreso tra l’11 giugno e l’8 luglio 2020, ma è stato comunicato solo questa settimana.
Kawasaki: violazione e possibile fuga di dati
Non è da escludere l’ipotesi di un data leak, anche se al momento non sembrano essere state rinvenute prove tali da poterlo confermare. I lavori di analisi (circa 30.000 i terminali sottoposti a controlli approfonditi) e ripristino dell’infrastruttura sono andati avanti per mesi coinvolgendo esperti esterni, tornando alla normale attività solo in data 30 novembre 2020. Questa la dichiarazione del gruppo.
Come risultato di un’indagine approfondita l’azienda ha scoperto che alcune informazioni dagli uffici esteri potrebbero essere state esposte a soggetti esterni. In questo momento la società non ha trovato prove di dati trafugati verso una rete esterna.
Nota perlopiù grazie ai prodotti legati alle due ruote, Kawasaki opera in molti settori: dall’industria dei trasporti a quella dell’automazione, fino alle attrezzature aeronautiche con la fornitura di componenti destinate ai velivoli militari.
Poiché Kawasaki gestisce importanti informazioni sensibili come dati personali e relativi a infrastrutture sociali, le misure di sicurezza sono una priorità assoluta per l’azienda.