Kazaa sotto attacco, sequestri e perquisizioni

Kazaa sotto attacco, sequestri e perquisizioni

Succede in Australia dove il braccio operativo delle major ha ottenuto il permesso da un tribunale di compiere un raid negli uffici di Sharman Networks e altri soggetti, per recuperare prove con cui inchiodare la mamma di Kazaa
Succede in Australia dove il braccio operativo delle major ha ottenuto il permesso da un tribunale di compiere un raid negli uffici di Sharman Networks e altri soggetti, per recuperare prove con cui inchiodare la mamma di Kazaa


Sidney (Australia) – Agenti di una divisione operativa dell’industria discografica australiana hanno compiuto nei giorni scorsi un blitz negli uffici di Sharman Networks, la società che distribuisce Kazaa , alla ricerca di documenti e prove che consentano alle major di portare Sharman in tribunale e farla condannare.

La singolarissima operazione investigativa si deve al fatto che un tribunale federale australiano ha autorizzato la MIPI (Music Industry Piracy Investigations) a compiere una operazione che è solitamente effettuata da forze di polizia. MIPI è il braccio operativo dei discografici australiani, e tra i nomi che lo sostengono ci sono tutte le major.

Oltre a perquisire gli uffici di Sharman, MIPI ha anche compiuto operazioni di sequestro nelle case di due dirigenti dell’azienda, presso alcuni provider di servizi internet e in tre università australiane. Il direttore MIPI, Michael Speck, ha dichiarato che già domani partirà una nuova denuncia contro Sharman. “Questa operazione – ha spiegato Speck – è un chiaro segnale per i pirati internet australiani che il gioco è finito”.

“Kazaa – ha attaccato Speck – ha costruito un business internazionale incoraggiando e autorizzando la copia illegale da parte degli utenti musicali sui propri network. Consente questa duplicazione senza chiedere licenza o permessi a chi possiede o a chi crea quella musica, né paga alcuna royalty agli autori o ai detentori del diritto d’autore”.

Da parte sua Sharman fa buon viso a cattivo gioco, attaccando l’operazione come “inutile e dispendiosa” e bollando la posizione delle major in Australia come un “colpo basso per screditare Sharman Networks e il software Kazaa” dopo “una serie di decisioni nel mondo che hanno fermato il tentativo dell’industria di distruggere la tecnologia peer-to-peer”. Secondo Sharman ritenere che la diffusione di Kazaa significhi aiutare la pirateria rappresenta una “rappresentazione grossolanamente errata”.

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Pubblicato il
9 feb 2004
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