Kepler, catalogo finale per gli esopianeti

Kepler, catalogo finale per gli esopianeti

NASA annuncia di aver completato le osservazioni della sonda Kepler nella costellazione del Cigno, un lavoro che espande in maniera sensibile il catalogo dei candidati allo status di "esopianeta". Ora si passa al data crunching
NASA annuncia di aver completato le osservazioni della sonda Kepler nella costellazione del Cigno, un lavoro che espande in maniera sensibile il catalogo dei candidati allo status di "esopianeta". Ora si passa al data crunching

L’agenzia spaziale statunitense ha annunciato la fine dei lavori di osservazione di Kepler, sonda orbitale che in questi anni ha reso parecchio popolare il concetto di esopianeta e ha permesso alla comunità scientifica di espandere in maniera significativa la conoscenza del cosmo oltre il “piccolo” recinto locale delimitato dalla gravità del Sole.


La caccia di Kepler ai pianeti esterni al Sistema Solare è infatti iniziata nel 2009, quando NASA ha indirizzato la sonda verso la costellazione del Cigno e ha cominciato a raccogliere dati sui potenziali esopianeti identificando i possibili passaggi dei corpi celesti davanti alla stella di riferimento.

Quel lavoro di osservazione è ora ultimato , e NASA ha annunciato di aver scovato altri 219 nuovi potenziali esopianeti ; dieci di questi candidati sono “simil-Terre”, quindi sono caratterizzati da dimensioni simili alla Terra e da un’orbita solare nella “zona Goldilocks”, dove le possibilità di presenza di acqua liquida – e quindi di sviluppo della vita – sono potenzialmente ottimali.


I nuovi risultati estrapolati dai dati racconti con Kepler portano il numero di candidati allo status di esopianeta a 4.034, con 50 potenziali nuove Terre nella zona Goldilocks . Il catalogo di esopianeti messo assieme dal telescopio è completo, e ora toccherà ai ricercatori analizzare i dati raccolti per separare le ipotesi dai fatti.

Un potenziale esopianeta resta infatti tale fino a quando non viene confermato dal lavoro di analisi da parte di NASA e della comunità scientifica internazionale, e gli esperti “cacciatori” di esopianeti sono ovviamente già al lavoro sui dati: una ricerca approvata per la pubblicazione dimostra che quasi tutti i nuovi pianeti scovati da Kepler appartengono a due sole categorie, vale a dire le “super-Terre” e i “mini-Nettuno”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
21 giu 2017
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