In attesa del processo che potrebbe consegnarlo nelle grinfie del governo statunitense, il founder di Megaupload Kim Dotcom sembra cavalcare un’ambizione senza freni. Dopo aver annunciato la rinascita del suo cyberlocker, l’imprenditore di origini tedesche vorrebbe ripristinare il progetto lanciato dalla telco neozelandese Pacific Fiber, un collegamento sottomarino per connettere tutti i residenti kiwi .
Nello scorso agosto, la stessa Pacific Fiber aveva ammesso di non possedere i fondi necessari per lo sviluppo di una rete di cavi sottomarini tra la Nuova Zelanda e la costa ovest degli States . Dopo la bancarotta, il progetto era definitivamente tramontato, in mancanza dei quasi 400 milioni di dollari neozelandesi (circa 330 milioni di euro) necessari per l’estensione dei cavi in fibra ottica . Dotcom vorrebbe ora stanziare un fondo per ripristinare il progetto iniziale.
“Rilancerò Pacific Fiber – ha cinguettato sicuro Dotcom – Banda larga gratuita per tutti i cittadini neozelandesi”. Nella visione del founder di Megaupload, la maggior parte del denaro necessario verrebbe garantito dal nuovo business di Me.ga, oltre che dai soldi provenienti dalla causa intentata contro il governo statunitense e le major di Hollywood per aver distrutto un business lecito con il famoso raid di gennaio.
In aggiunta , Dotcom si appoggerebbe ad alcuni investitori stranieri, in particolare nella zona degli Emirati Arabi Uniti. Stando alle dichiarazioni del boss del file hosting, la connessione in broadband sarà gratuita per tutti i cittadini, mentre governi e aziende dovranno pagare un obolo per l’abbonamento . Ai residenti kiwi verrebbe così offerta una velocità di connessione fino a cinque volte superiore a quella attuale.
Mauro Vecchio