Tornata in auge l’ipotesi di estradizione negli USA per Julian Assange, un altro volto noto oggetto di procedimenti legali simili (seppur per motivazioni del tutto differenti) è intervenuto sulla vicenda: Kim Dotcom.
Assange a capo del governo australiano: la visione di Kim
Il numero uno di Megaupload e MEGA si è pronunciato sul tema via Twitter, come sempre con il suo stile non proprio in punta di fioretto, auspicando che il co-fondatore di WikiLeaks possa trovare le forze per continuare a lottare fino a riacciuffare la libertà perduta. Gli augura poi di arrivare un giorno a guidare il governo australiano.
La storia ricorderà Julian Assange in modo benevolo. Spero rimanga in forza e continui a lottare fino al suo rilascio. E che poi diventi il Primo Ministro dell’Australia, liberando la sua patria dall’influenza tossica degli Stati Uniti, facendo fuori uno dei Five Eyes. Sarebbe un finale grandioso.
History will remember Julian Assange kindly. I hope he remains strong and keeps fighting until he’s released. Then he becomes Prime Minister of Australia and frees his homeland from the toxic influence of US Empire, cutting out one of the 5 eyes. That would be a glorious ending.
— Kim Dotcom (@KimDotcom) December 12, 2021
Per chi non ne fosse a conoscenza, Five Eyes è l’alleanza che riunisce Stati Uniti, Canada, Australia, Regno Unito e Nuova Zelanda attiva sul fronte di intelligence e sorveglianza. Ne abbiamo scritto più volte su queste pagine, anche quando nel 2018 ha chiesto ai produttori di dispositivi mobile di includere una backdoor a cui ricorrere in sede d’indagine.
Anche per Kim Dotcom (classe 1974, all’anagrafe Kim Schmitz) si è tornati a parlare lo scorso anno della possibile estradizione negli Stati Uniti dove, insieme agli ex colleghi Matthias Ortmann, Bram van der Kolk e Finn Batato è ritenuto responsabile di numerosi reati legati alla violazione del copyright. Tra i capi d’imputazione figura anche quello per “associazione a delinquere con finalità di riciclaggio”.