Ricordate l’investimento da 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin annunciato da Tesla poco più di un anno fa? Un passo falso, secondo Kimbal Musk, e non per ragioni prettamente economiche. Una sciocchezza dettata dall’ignoranza sul tema. Così l’operazione è stata descritta dal fratello minore di Elon e membro del consiglio di amministrazione della società.
Tesla, crypto e Bitcoin: il tempo dell’autocritica
Un paio di mesi dopo l’automaker ha scelto di vendere una parte degli asset, generando nell’immediato un profitto non indifferente, ma perdendo circa 101 milioni di dollari nel corso dell’intero anno lasciato alle spalle.
Il motivo di una simile autocritica è da ricercare nelle problematiche legate alla sostenibilità. La gestione dell’infrastruttura decentralizzata su cui poggia BTC, come noto, consuma un quantitativo di energia non indifferente. Un dettaglio non di poco conto per una realtà come Tesla, impegnata nella missione verso l’obiettivo zero emissioni. Riportiamo di seguito in forma tradotta le parole di Kimbal Musk, raccolte sul palco della conferenza ETHDenver 2022 in scena a Denver.
Quando abbiamo investito in Bitcoin, eravamo molto ignoranti. Non avevamo idea dell’impatto ambientale, letteralmente non ne eravamo a conoscenza, abbiamo pensato fosse un buon modo per conservare il valore e diversificare gli asset. Ovviamente, non è trascorso molto prima di ricevere un milione di messaggi che ci dicevano cosa stavamo facendo all’ambiente. La nostra società crea scenari energetici alternativi, non eravamo informati a sufficienza quando abbiamo presa quella decisione. Sono davvero in disaccordo con l’impatto ambientale delle criptovalute, ma amo il ruolo che svolgono. Dobbiamo solo capire come farlo senza l’impatto ambientale.
L’interesse di Tesla nei confronti delle criptovalute non è ad ogni modo scemato. Nei giorni scorsi, il numero uno Elon Musk è tornato sul tema ipotizzando l’adozione di Dogecoin come sistema di pagamento per alcune attività del gruppo, in particolare per i Drive-in. Lo stesso CEO, nel maggio scorso si è pronunciato sul tema, riconoscendo l’esistenza del problema e l’esigenza di trovare una soluzione.
Le criptovalute costituiscono una buona idea sotto molti punti i vista e crediamo rappresentino una promessa per il futuro, ma che non si può concretizzare con un tale costo per l’ambiente.