Il rapporto qualità-prezzo di Kindle Fire appare già ottimo, ma il rilascio del codice sorgente si tradurrà nell’arrivo di ulteriori e sfiziose feature per questo primo tablet Amazon. Da ora sviluppatori e modder indipendenti possono infatti mettere le mani sul file da oltre 800MB che consentirà di assemblare ROM personalizzate e modificare il sistema operativo.
Alla base del nuovo Kindle Fire c’è Google Android e il dispositivo resta compatibile anche con le app per l’OS di Mountain View ma l’interfaccia personalizzata dal colosso dell’e-commerce USA ha completamente stravolto l’assetto del sistema androide, per continuare a percorrere la strada già tracciata dal lettore Kindle, fatta di servizi cloud e shopping su Amazon.
Il codice distribuito arriva a pochissimi giorni dall’uscita del prodotto e si unisce agli altri source code utilizzati dai dispositivi Kindle, già rilasciati in blocco alla fine del mese scorso. Per il momento non c’è stata alcuna conferma riguardo l’esistenza di un bootloader su Fire, più o meno semplice da “sbloccare”.
Con i suoi 7 pollici di schermo IPS, Kindle Fire assomiglia moltissimo PlayBook di Blackberry, ma i soliti curiosi di iFixit lo hanno subito smontato per vederci chiaro. Si è scoperto che i due device sono accomunati dal SoC Texas Instruments OMAP 4430, ma anche che il tablet Amazon propone una batteria molto più grande, da 4400 mAh.
Ispezionando per bene i componenti hardware di Fire i tecnici del laboratorio underground hanno individuato anche un chip Bluetooth , non sbandierato da Amazon e stranamente non attivato dal sistema operativo. Sarà questa la prima sfida dei modder?
Roberto Pulito