Solo gli ebook acquistati presso lo store di Amazon possono riversarsi su Kindle : a chiederlo implicitamente è Amazon, con una esplicita notifica diramata presso dei siti che ospitavano consigli per schiudere Kindle alla lettura di testi digitali acquistati online in maniera perfettamente legale.
Oggetto del contendere, kindlepid.py , uno script phyton che permette ai possessori di un Kindle di ottenere il codice identificativo del proprio ebook reader. Il codice, opportunamente utilizzato, permetterebbe di travasare su Kindle dei testi acquistati o ottenuti presso store che non afferiscano ad Amazon. Mobileread.com sito dedicato agli ebook e agli ebook reader, ospitava un link al software corredato da sintetiche informazioni a riguardo.
Il sito è stato raggiunto da una ingiunzione proveniente da Amazon: “è giunto alla nostra attenzione il fatto che il vostro sito, Mobileread.com , distribuisce una tecnologia che è primariamente sviluppata, prodotta e commercializzata per aggirare una misura tecnologica che controlla l’accesso e/o protegge i diritti di Amazon.com e dei detentori dei diritti che distribuiscono libri e stampati che si possono visionare su Kindle 2″. Mobileread è stato accusato dai rappresentanti di Amazon di aver agevolato le violazioni del diritto d’autore ospitando delle tecnologie per rimuovere lucchetti digitali e le informazioni per metterle in funzione: il sito avrebbe dovuto rimuovere il materiale in oggetto per mettersi al sicuro da eventuali rappresaglie legali.
Mobileread , mentre kindlepid.py sta guadagnando popolarità , ha provveduto alla rimozione, non senza sottolineare la fragilità delle accuse mosse da Amazon. I responsabili del sito chiariscono infatti che a legarli a kindlepid.py ci sarebbe stato un semplice link e poche righe descrittive, quanto è possibile individuare su un’infinità di pagine web con la mediazione di un motore di ricerca. Il software, inoltre, non sarebbe investito dalle disposizioni contenute nel DMCA: kindlepid.py non è uno strumento che consente di rimuovere alcuna protezione con cui sono lucchettati i contenuti ma permette di utilizzare su Kindle contenuti legalmente acquistati presso store non marchiati da Amazon o attinti ad archivi di ebook disponibili in pubblico dominio.
Nessun autore o editore rinuncerebbe al compenso che gli spetta, Amazon potrebbe trarre più frutti da un ecosistema più vasto e rigoglioso, capace di allettare e coinvolgere nell’acquisto di un ebook reader un numero maggiore di utenti che si servano altrove per gli ebook, senza per questo aggirare i sistemi di protezione posti a presidio dei contenuti. Semplicemente , kindlepid.py avrebbe abbattuto lo steccato fatto di Kindle e iPhone entro il quale Amazon sembrerebbe voler recintare il mercato dell’ebook, confinando all’esterno i prodotti offerti dai contendenti che progressivamente vi si affacciano .
Gaia Bottà