Dopo l’applicazione per iOS, Android e Blackberry, Kindle sbarca anche su Windows Phone 7 e sui tablet con Android e il SO di Microsoft.
Gli utenti del nuovo sistema operativo mobile di Redmond potranno ora accedere ai volumi Kindle tramite la app sviluppata ad hoc da Amazon.
A trainare poi Amazon sulle tavolette di Microsoft e Google, il successo avuto dalla sua app su iPad e, a quanto pare, la fiducia nelle strategie di Mountain View e Redmond nel settore del tablet.
Come le versioni per i dispositivi Apple e del SO di Google, l’applicazione (gratuita) permetterà di sincronizzarsi all’ultima pagina letta del volume scelto e permetterà l’accesso alla medesima libreria. In questo modo Amazon conferma il suo motto “compra una volta, leggi ovunque”.
Nel frattempo è in procinto di organizzare un suo app store, con cui punta ad entrare in competizione con Android Marketplace: funzionerà su qualsiasi dispositivo Android (dalla versione 1.6 in su), ha già ha aperto agli sviluppatori terzi e lavorerà con i file .apk (gli stessi utilizzati da Android).
Il modello di approvazione previsto è più vicino a quello chiuso di Apple che a quello aperto di Google: Amazon controllerà che l’app funzioni, che faccia ciò che promette e che non crei problemi all’ambiente in cui opera. Gli ulteriori controlli saranno limitati ai contenuti pornografici o illegali, ma non dovrebbero arrivare alla ferrea disciplina di Cupertino.
Diverso (e più complicato) il discorso relativo alla politica dei prezzi che intende adottare : manterrà il controllo pieno su quanto far pagare un’applicazione (con la possibilità da parte degli sviluppatori di esprimere preferenze). E ad Amazon spetterà la possibilità di fare offerte o sconti speciali: pagherà, per esempio, lo sviluppatore dell’app con il 20 per cento del prezzo di listino anche nel caso in cui decida di fornirla gratuitamente.
In ogni caso questa scelta sul listino delle app permetterà ad Amazon di adottare diverse strategie, come la possibilità di offrire prezzi inferiori alle corrispettive app Google ed essere dunque un agguerrito concorrente diretto.
A vantaggio di Amazon, la possibilità di collegare e suggerire le app tramite la tecnologia che già utilizza nel suo store online per affiancare beni simili o comunque in relazione: così potrà arrivare a pubblicizzare le app anche al momento dell’acquisto di un bene fisico correlato.
A vantaggio di Google il fatto che, almeno inizialmente, lo store di Amazon sarà limitato agli Stati Uniti, e che la procedura necessaria all’installazione delle applicazioni si suppone leggermente più complicata dell’Android Market: potranno essere acquistate o attraverso qualsiasi PC (inviandole poi all’app installata sul dispositivo mobile) o direttamente dalla app, ma dovrebbe occorrere modificare le impostazioni del dispositivo e accettare contenti potenzialmente non ritenuti “affidabili” dal sistema operativo.
Claudio Tamburrino