I due ricercatori informatici Shahriar Nirjon e John Stankovic hanno sviluppato un sistema basato su telecamera e su due software per tenere, letteralmente, sott’occhio gli oggetti in casa: in modo da non perdere più le chiavi o il telecomando.
Il progetto si chiama Kinsight ed è basato sui sensori del sistema di controllo senza controller Kinect di Microsoft, già impiegato in vari hack e diverse applicazioni sperimentali . Kinsight lo utilizza insieme a due software sviluppati ad hoc, uno che serve a distinguere gli oggetti fra loro, l’altro che analizza i movimenti che intercorrono nell’ambiente.
Per funzionare, gli utenti devono per la prima volta inserire gli oggetti che vogliono monitorare, così che Kinishgt sappia cosa cercare.
D’altronde, Kinisight è ancora in fase di testing e non privo dunque di difetti, come difficoltà date dalla distanza o dalla grandezza dell’oggetto, ma i due ricercatori dicono di averlo già fatto funzionare in uno “scenario realistico”, dimostrandone l’utilità come strumento in grado di “tenere traccia di tutti gli oggetti con cui si interagisce nella vita di tutti i giorni”. Con i dati raccolti dal sistema, infatti, è possibile rintracciare tutti questi oggetti eventualmente nascosti, dimenticati o persi nella stanza, impiegando una sorta di “motore di ricerca intelligente”.
Per non stare costantemente a registrare dati, Kinisight si limita a seguire i movimenti degli umani, registrando le variazioni conseguenti all’interazione di questi con l’ambiente e gli oggetti presenti nella stanza.
Dal momento poi, che si tratta di dati ridotti all’osso e raccolti a 15 frame al secondo, essi sono elaborati dall’algoritmo del programma insieme ad informazioni di base che descrivano al sistema dove è più probabile trovare un determinato oggetto e quindi facendogli scandagliare tale luogo prima degli altri.
Claudio Tamburrino