Kodak ha accusato Apple e FlashPoint Technology di ostacolare la vendita fallimentare del suo portafoglio brevettuale.
Le due aziende starebbero approfittando della situazione di bancarotta dell’azienda della nota pellicola fotografica cercando di “rallentare e far andare storti i suoi sforzi” volti a vendere il suo portafoglio brevettuale su tecnologie per la cattura di immagini digitali, in modo tale da rinviare il più possibile anche l’eventualità di dover pagare royalty su tali tecnologie.
Kodak contesta ad Apple diversi brevetti legati alla tecnologia di cattura e preview di immagini digitali: ritiene addirittura che Cupertino sia l’azienda che più di ogni altra violi la sua proprietà intellettuale.
Apple, da parte sua, ritiene di avere diritti su 10 brevetti contestati da Kodak , la quale avrebbe infranto gli accordi che le legavano nel 1994: allora le due collaboravano (con Cupertino nascosta dietro i nomi delle aziende Adam, Aspen e Phobos) e avevano per questo sottoscritto un accordo in base al quale si impegnavano a riconoscersi la rispettiva proprietà intellettuale.
Tuttavia – dice Apple – negli anni successivi Kodak avrebbe provveduto a brevettare diverse tecnologie fuoriuscite anche da quell’esperienza.
FlashPoint, da parte sua, vuole far valere l’accordo che la lega a Apple dal 1996 e che riguarda, appunto, diritti di utilizzo di tali tecnologie.
Questa rivendicazione trasversale dei titoli in vendita nell’asta fallimentare da parte di Apple-FlashPoint rischia naturalmente di far allungare i tempi e far slittare le operazioni previste per il prossimo agosto. E questo metterebbe in difficoltà Kodak che è alla ricerca di risorse per rientrare dalla situazione di crisi .
Per questo Kodak contesta alle due di adottare un atteggiamento volto ad ostacolare le uniche operazioni che può fare ora che ha adito le procedure di bancarotta controllata previste dal Chapter 11 della normativa statunitense. Cupertino, d’altronde, si è già vista bloccare una denuncia depositata nei confronti di Kodak per non interferire con la procedura di bancarotta.
Claudio Tamburrino