L’ International Trade Commission (ITC) ha respinto l’accusa depositata da Kodak nei confronti di Apple e RIM e ha annullato il brevetto al centro della causa .
Si tratta di una conferma della sentenza emessa a maggio dal giudice Thomas Pender, che aveva già parlato della possibilità che la tecnologia descritta nel titolo numero 6,292,218 di Kodak, oltre a non essere violata dalle accusate, non fosse neanche meritevole di protezione brevettuale in quanto “evidente”.
Le principali conseguenze sono ora da osservare nella procedura di asta fallimentare che Kodak sta avviando per vendere il suo portafoglio brevettuale e racimolare le risorse per ripianare in parte i suoi problemi finanziari e trovare un modo per andare avanti.
Il brevetto ora annullato, infatti, è quello relativo all’anteprima delle immagini mostrata dalle fotocamere digitali e, pur essendo solo uno dei suoi oltre mille titoli, tra questi era quello considerato di maggiore valore dagli osservatori, anche perché era già stato contestato (con successo) da Kodak in 30 cause diverse che sono sfociate in un totale di 32 contratti di licenza. Tra questi, peraltro, solo quelli sottoscritti con Samsung e LG hanno portato nelle sue casse oltre un miliardo di dollari .
Dean Becker, uomo del gruppo che gestisce il portafoglio brevettuale in questione, ha riferito che “dal momento che uno dei nostri asset principali è stato considerato invalido, tutto il valore dei brevetti ne sarà influenzato” e l’asta è destinata a chiudersi con introiti inferiori alle aspettative.
Positivo c’è per Kodak che l’annullamento riguarda solo uno dei due ampi gruppi di brevetti che possiede: oltre alla tecnologia delle anteprime digitali l’azienda famosa per la pellicola rivendica anche una serie di titoli legati alla condivisione delle foto.
Kodak ha già riferito di voler ricorrere in appello.
Claudio Tamburrino