Smembrata e assottigliata ma pronta a tornare a camminare sulle proprie gambe: Kodak ha ottenuto il nulla osta della corte fallimentare del Southern District dello stato di New York per avviare il piano di uscita dalla procedura di bancarotta prevista dal Chapter 11 del quadro normativo statunitense.
L’azienda aveva avviato la procedura fallimentare all’inizio del 2012. Niente più macchine fotografiche, pellicole e servizi rivolti al settore consumer: tutto il patrimonio brevettuale afferente al business più noto della multinazionale statunitense è stato svenduto per mezzo miliardo di dollari a una variegata alleanza di grandi nomi dell’industria del digitale (da Google a Apple, passando per Samsung e Facebook). Entrata nella fase di bancarotta controllata come un colosso della fotografia tradizionale acciaccato da un’evoluzione tecnologica proiettata verso il digitale, il 3 settembre Kodak ne uscirà come un’azienda che si rivolge esclusivamente al settore business per offrire soluzioni di stampa a livello commerciale e specialistico, di packaging e servizi professionali, ma anche tecnologie destinate agli schermi touch e la tradizionale pellicola cinematografica.
Kodak, il cui fatturato del 2003 contava 13,3 miliardi di dollari, ridotto a 6 miliardi nel 2011, e la cui forza lavoro si è ridotta di 47mila unità dal 2003 a oggi, si è ulteriormente ridimensionata nel corso della procedura di bancarotta : da 17mila impiegati, tra spin-off e vendite, conta ora 8500 dipendenti. A essersi ridimensionati sono anche i conti in sospeso dell’azienda, ridotti ora di 4,1 miliardi di dollari rispetto agli iniziali 6,75 miliardi. I creditori privilegiati, secondo il piano approvato dal giudice, riceveranno le somme nella loro totalità, mentre ai creditori chirografari sarà restituita una cifra che oscilla tra il 4 e il 5 per cento del dovuto.
“Sarà enormemente proficuo per l’azienda – ha dichiarato il giudice Gropper, che ha seguito la procedura fallimentare di Kodak – uscire dalla protezione del Chapter 11 e auspicabilmente comincerà a riguadagnare la sua posizione nel pantheon del business americano”. Dall’azienda ci si attende ora un fatturato di circa 2,5 miliardi di dollari : l’obiettivo, secondo il CEO Antonio M. Perez, è quello di “emegere come leader tecnologico al servizio di mercati dell’immagine grandi e in crescita”.
Gaia Bottà