Il destino dello streaming video illegale non sembra dei più rosei. E il problema riguarda alcuni add-on usati per scavalcare le limitazioni. In questi giorni si è raggiunto l’apice con la chiusura di TVAddons , una delle repository più complete da cui molti utenti del noto media player Kodi potevano installare estensioni per la visione di video di vario genere (facendo del copyright una questione secondaria). Collegandosi al sito di Tvaddons ora non appare altro che un messaggio di errore.
La decisione di andare offline sarebbe stata maturata in maniera autonoma e innescata dall’imminente minaccia di una battaglia legale che ha già iniziato a colpire alcuni sviluppatori di add-on illegali , in buona parte dietro la spinta di un provider di contenuti statunitense. Le violazioni di copyright potrebbero valere per questi ultimi, ma anche per la stessa TVAddons, una sanzione fino a 150.000 dollari, secondo quanto riportato dal DailyMail . I numeri alla base del fenomeno “Kodi” sono importanti: al momento della messa offline, nella repository di TVaddons risultavano presenti oltre 1.500 add-on tra quelle che abilitano alla visione di contenuti legali e quelle in grado di aprire il sipario su visioni illegali, per un totale di 40 milioni di utenti coinvolti .
Solo un paio di giorni fa TVAddons, in merito a una ipotetica causa nei loro confronti o contro alcuni sviluppatori di add-on, aveva espresso perplessità : “È la prima volta che sentiamo parlare di questa causa. Nessuno ci ha mai inviato nessun tipo di richiesta di rimozione o avvisi DMCA e nemmeno provato a contattarci, come avrebbero facilmente potuto fare attraverso la nostra pagina dei contatti o via email”. E sul motivo dell’improvvisa sparizione di ZemTV aveva dato la colpa a problemi tecnici : “l’add-on Zem è stato rimosso dalla library degli strumenti della community alcune settimane fa per via di problemi tecnici completamente indipendenti. Lo sviluppatore ha cancellato interamente l’add-on”.
Quella che ha i toni di una diaspora ha preso avvio ormai da qualche mese, con la sparizione dapprima di alcuni add-on minori e poi andando a coinvolgere anche quelli più acclamati. Ultimo in questa lista è Phoenix . Il suo sviluppatore, Cosmix, ha dichiarato che alla luce dei recenti eventi si è giunti alla decisione di chiudere i battenti. Simile la situazione per ZemTV costretto a difendersi legalmente in Texas, dopo che il provider di contenuti via satellite Dish Network ha fatto intervenire gli avvocati contro lo streaming selvaggio. “Il servizio ZemTV ritrasmette i canali attraverso Internet agli utilizzatori finali anche attraverso l’add-on per Kodi scaricabile da TVAaddons”: hanno così affermato i legali ribadendo il coinvolgimento delle piattaforme nel dare supporto a chi opera per diffondere materiale coperto dal diritto d’autore dando spazio nel forum, permettono loro di ricevere donazioni e ovviamente fornendo il download degli add-on incriminati.
Nel frattempo altri tre add-on sono stati eliminati dalla library e minacciati di dover pagare 28.000 dollari in caso di ripubblicazione del software per Kodi. E la lista dei costretti al ritiro, che ha già superato la ventina, cresce giorno dopo giorno spaventati dalla minaccia di essere chiamati in tribunale. E oltre ai singoli provider di contenuti, ormai da tempo gioca un ruolo preponderante ZIRA , un organismo antipirateria israeliano, responsabile della chiusura nei mesi scorsi dei siti abeksis.com , kodiwizardil.net , e kodi-senyor.co.il , coinvolti nella diffusione di tool per Kodi.
Anche i set box customizzati con a bordo Kodi e alcuni add-on incriminati hanno il dito puntato contro. Dopo la decisione della Corte di Giustizia UE di metterli al bando, Amazon, uno dei venditori più attivi nella vendita di questi apparecchi, ha deciso in via cautelativa di vietarne la vendita, e annunci di rimozione sono stati diramati anche da altri marketplace come eBay. Nel Regno Unito l’Intellectual Property Office ha lanciato una consultazione per capire come intervenire a livello legislativo. I provider BT, Sky, TalkTalk e Virgin Media hanno unito le forze contrastando i siti di streaming illegale e bloccare la visione della Premier League attraverso set top box modificati.
Le acque sembrano dunque molto più agitate di quanto possa apparire visitando il
blog ufficiale di Kodi . Ma è pur giusto che qui non ci sia spazio per i recenti avvenimenti, in quanto il team di sviluppo ha sempre preso le dovute distanze dagli add-on votati alla pirateria.