Che fare della classifica dei più operosi programmatori open source del mondo? Secondo gli organizzatori di Ohloh è un ottimo mezzo non solo per pubblicizzare i rispettivi progetti, ma anche per consentire alla community di essere perennemente informata sugli aggiornamenti. E ora è uno strumento aperto a un più ampio numero di persone, una apertura che è anche una sfida per far crescere la piattaforma.
Al suo interno tutto rimane come prima: un valido strumento per condividere informazioni, con profili di esperti e più di 5 mila progetti open source. Una piattaforma capace di classificare in un ambiente collaborativo i “coder” e la loro attività. Ogni progetto open source viene costantemente aggiornato non solo con le nuove linee di codice ma con i dettagli di ogni implementazione. Ohloh è in grado di ospitare questi dati e di procedere con i suoi fruitori all’elaborazione di un ranking: ogni programmatore è contrassegnato dal suo livello di operosità (un KudoRank da 1 a 10). Come spiega in dettaglio VentureBeat ogni profilo dei programmatori include i progetti seguiti, il numero di KudoRank, informazioni personali e una collocazione su Google Map.
La novità dell’ultima ora è che Ohloh stesso è diventato un progetto “più aperto”: tutti gli sviluppatori che lo desiderino potranno utilizzare questa tecnologia per tracciare il proprio gruppo di lavoro. Nello specifico, la prossima disponibilità di Ohcount permetterà di “contare le linee di codice e analizzare il linguaggio del codice sorgente”. Si tratta di una soluzione che supporta 35 linguaggi, compresi C/C++, C#, Java, Javascript, Ruby, HTML e XML. La licenza di riferimento è GNU General Public License versione 2.
Curioso rilevare che il progetto Ohloh è il frutto della creatività di Jason Allen e Scott Collison, due ex manager Microsoft.
Dario d’Elia