Bologna – Ho un’azienda a 30 Km da Bologna, fino ad ora gestivo piccole riparazioni meccaniche, per cui 2 linee telefoniche, una voce e una fax mi bastavano, poi ho attivato l’home banking, e qui ho cominciato ad avere problemi.
La mia linea analogica è marcia, cavi lunghi e vecchi mi permettono connessioni zoppicanti a 28.8, solo con modem di marca. E comunque cade spesso la linea dopo 3-4 minuti. A volte devo fare 4 chiamate prima di riuscire a collegarmi.
“Vabbè – mi dico – amen”.
Però poi il mio pallino per l’informatica mi porta ad aprire in società un internet cafè in un paese dell’est, per cui per poterlo gestire da qui mi serve una ADSL.
Bella idea: gli operatori del 191 si mettono quasi a ridere. Anche se non abito sul cocuzzolo di una montagna ma nella pianura padana, ed esattamente dall’altra parte della strada hanno tutto, io per pochi metri, che mi trovo in un comune diverso, non ho nulla, neanche l’ISDN. Sì, esatto, neanche l’ISDN.
Quindi, ricapitoliamo: ISDN no, ADSL no, analogico sì ma a calci.
Non considero neanche il il satellite perchè le offerte abbordabili usano comunque il canale di terra, e quelle bidirezionali se le permette solo Bill Gates. Figuratevi che arrivano a dirmi: “Ma, scusi, c’è la HDSL, usi quella”. E io: “e il prezzo?”. Per fortuna ero seduto quando me l’hanno detto. Queste le chiamano “alternative”.
Preso dalla disperazione provo col GPRS. Allora Edge non c’è, UMTS manco, le flat sono scomparse o quasi.. e quindi? Quindi Gasparri regala euro per il digitale terrestre e si lamenta che le imprese usano poco internet, che non siamo competitivi. Già: nello sperduto paesino della Romania dove ho l’internet cafè la fibra ottica la danno a 9 euro al mese. Non dico altro.
Stefano