Un brindisi ad una vita piena di salute: è questa la speranza dei ricercatori della Rice University di Houston, che hanno in progetto di produrre una birra contenente alcune sostanze in grado di prevenire l’insorgere di tumori e malattie cardiache. Tali elementi sono già presenti nel vino, e nei test di laboratorio hanno fornito risultati incoraggianti.
Gli scienziati della University of Wisconsin nel giugno scorso avevano indicato nel Resveratrolo , sostanza presente nella buccia degli acini d’uva e di conseguenza nel vino, la chiave del cosiddetto French Paradox , il paradosso che vuole i francesi meno inclini a contrarre malattie legate all’apparato cardiovascolare, nonostante un’alimentazione ricca di grassi. In alcuni test i ricercatori hanno notato come il Resveratrolo, aggiunto alla dieta di alcuni gatti di età media, favorisca a ritardare i processi di invecchiamento, preservando anche il cuore. La sostanza, anche se presente in dosi minime, favorisce la cosiddetta restrizione calorica , contribuendo quindi ad estendere la durata della vita e a migliorarne la qualità.
Perché proprio la birra? Taylor Stevenson, membro del gruppo di ricerca della Rice University ha dichiarato che l’idea di aggiungere il Reservatrolo in dosi maggiori di quelle naturali nella bionda bevanda è nata durante una chiacchierata sulle possibili implicazioni pratiche dello studio effettuato dai colleghi di Madison: “Nella birra il Resveratrolo potrebbe avere effetti più tangibili, rispetto a quelli del vino” – spiega il ricercatore. “La quantità di sostanza nel vino – chiosa – varia da bottiglia a bottiglia e dipende da variabili dovute alle condizioni in cui è cresciuta la pianta e via dicendo, quindi per poterne assumere dosi sufficienti si dovrebbe bere mezza bottiglia di vino al giorno”.
Il primo passo è quello di ottenere un lievito modificato in modo da produrre in maniera autonoma la sostanza facendo fermentare la birra allo stesso tempo. Certo, va detto che per fare una buona birra non basta apprenderne il processo di realizzazione: a giudicare saranno sempre e comunque i palati. Stando a quanto dicono gli esperti, il Resveratrolo è incolore e insapore, ma una birra dal sapore cattivo, per quanto faccia bene, risulta sempre imbevibile: per questo gli studenti hanno chiesto il supporto alla Saint Arnold Brewing Co. , storico birrificio texano, per ottenere del lievito che garantisca la buona riuscita del prodotto.
Il progetto che porta alla BioBeer potrebbe dare ottimi risultati nel giro di cinque anni: nei piani del team di ricercatori ci sarebbe inoltre l’idea di rivendere un giorno i lieviti potenziati, in modo che ogni azienda possa utilizzarli per produrre la propria bio-birra, contribuendo così alla diffusione su larga scala di un prodotto che pare accontentare tutti. Certo però, bisogna andarci piano: la nuova birra farà bene a tutto il corpo, ma il fegato potrebbe avere qualcosa da ridire…
Vincenzo Gentile