Sacramento (USA) – Nella notte i loro led rossi penetrano l’oscurità, il loro falso sopire è spesso tradito da un leggero riscaldamento delle loro superfici, i denti delle loro spine infilati nelle prese succhiano energia tutto il giorno e tutta la notte . Sono i vampiri dell’energia, nemico giurato del risparmio energetico e tra le cause dello spreco elettrico.
Contro i vampiri la California si è dotata di nuovi standard che governeranno l’universo mondo dei prodotti dell’elettronica di consumo, dai videoregistratori ai lettori CD, dalle televisioni ai telefoni cordless, ma anche degli elettrodomestici e, più in generale, di tutti quei dispositivi che oggi nelle case, anche quando sono spenti, non cessano di richiedere elettricità .
La Commissione per l’Energia di Sacramento, tra i principali imputati della furia popolare che si scatenò nel 2001 e 2002 per i ripetuti blackout , ha stabilito che dal 2006 i vampiri dovranno ridurre le proprie richieste . Una potente cura d’aglio che, sperano le autorità, potrà comprimere notevolmente lo spreco.
I videoregistratori, le televisioni, i DVD player che oggi consumano tra i 2 e i 10 watt di energia quando sono spenti dovranno ridurre il proprio consumo da 1 a 3.
Le batterie esterne di cordless, spazzolini, rasoi e altri dispositivi, che spesso rimanendo in carica si scaldano dimostrando così che succhiano inutilmente altra energia, dovranno ridurre i consumi a mezzo watt o ancora meno. Ma ad essere interessati al provvedimento sono una grande varietà di strumenti, dai frigoriferi ai condizionatori, dalle pompe elettriche ai deumidificatori e via dicendo.
Si calcola che ogni anno una famiglia media californiana, che possiede mediamente un numero variabile di dispositivi tra 10 e 20, butta via 75 dollari di corrente. In 15 anni, se questo cambiasse, i californiani, sia le famiglie che le imprese, potrebbero risparmiare qualcosa come 3 miliardi di dollari . Tutto questo grazie alle nuove tecnologie che possono ridurre grandemente il costo dello “stand by” dei prodotti elettrici o elettronici.
Ciò si traduce, spiega la Commissione, nella possibilità di evitare la costruzione, nel prossimo decennio, di tre nuovi impianti di produzione elettrica in California. Una volta che il tutto sarà a regime, la Commissione considera che sarà risparmiata una quantità di energia pari a quella utilizzata oggi dai 350mila residenti di San Francisco .
Di interesse che proprio in questi giorni il premio Nobel americano Richard Smalley si è appellato alle autorità per una spinta immediata e concreta sulle fonti alternative dell’energia. Ad una audience di scienziati, Smalley ha spiegato che “per noi si tratta di una sfida forse più grande della Guerra Fredda… far sì che 10 miliardi di persone possano vivere nel modo a cui noi siamo abituati senza causare conseguenze inaccettabili sull’ambiente. Non ci sono scappatoie. Le conseguenze (della mancata e rapida individuazione di fonti alternative, ndr.) sono il terrorismo, la pestilenza, la fame”.