Per gli analisti hi-tech è il mercato del futuro, per i colossi della tecnologia una meta da raggiungere il prima possibile, per gli utenti un pianeta ancora poco conosciuto e affascinante. Seppur ancora relegata a un pubblico di nicchia, la wearable technology è in grande e costante ascesa. Quando si pensa alla tecnologia da indossare, i dispositivi che vengono in mente sono principalmente due: gli smartwatch e i capi d’abbigliamento capaci di connettersi ad altri device. Ma c’è dell’altro: nell’era dell’apparenza, dove l’immagine impera, ecco che fotocamere e videocamere diventano parte integrante del corpo umano per filmare ogni attimo della giornata. Dopo i pionieri svedesi che con Memoto hanno lanciato la prima fotocamera capace di scattare in automatico immagini ogni trenta secondi, dal Giappone arriva Neurocam , la prima videocamera indossabile che registra automaticamente ciò che ci incuriosisce.
Presentata nel corso dell’evento Human Sensing 2013 a Yokohama, Neurocam sfrutta un sensore di rilevamento integrato nelle cuffie, collegate con la camera dell’iPhone (unico smartphone per ora compatibile) per leggere le onde cerebrali e filmare quello tutto ciò che fa scattare la “curiosità” nel nostro cervello.
A gestire i segnali della mente è un’applicazione che pesa ogni singolo pensiero su una scala di interesse da 0 a 100: quando la soglia supera 60, il segnale rosso indica l’automatico avvio della registrazione, che si traduce in una Gif animata da 5 secondi con informazioni sull’orario e sul luogo inquadrati.
Prodotto dalla società Neurosky , il dispositivo si basa sulla misurazione del livello di curiosità, sistema sviluppato con l’aiuto di Yasue Mitsukura, professore della Facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Università di Keio. L’anteprima pubblica e i primi test sul campo sono stati effettuati con un prototipo che, oltre ai progressi tecnici, dovrà ridurre le dimensioni di Neurocam e trovare una diversa disposizione della telecamera per evitare di dover fissare l’iPhone su una tempia.