Washington – Risparmio e trasparenza. Sulla base di questi due principi sarà pubblicato online il documento che raccoglie le previsioni di spesa, gli stanziamenti, la destinazione delle tasse pagate dai contribuenti per la Casa Bianca e il governo degli Stati Uniti previsti per il prossimo anno.
In principio erano migliaia di pagine discorsive, tabelle racchiuse in tomi da sfogliare recapitati alla stampa, ai governanti, a chiunque fosse interessato. Dal 4 febbraio tutto sarà compresso nell’ e-budget , disponibile su una sezione dedicata del sito della Casa Bianca. Sarebbero stati 4 volumi, 2200 pagine stampate in più di 3mila copie: travasando il tutto online, ha spiegato Jim Nussle, a capo dell’ufficio budget, si stima un risparmio di 20 tonnellate di carta e di un milione di dollari nei prossimi cinque anni.
Ma l’obiettivo non è semplicemente di stampo ecologista. L’iniziativa delle istituzioni americane ha l’intento di garantire ai cittadini maggiore trasparenza e maggiore accessibilità . Non sarà più necessario contare su indici chilometrici che riassumono migliaia di pagine: il formato elettronico è per sua natura più flessibile , sui documenti si potranno effettuare delle ricerche, sarà più semplice confrontare, sferruzzare ed elaborare i dati.
E-budget non è che una declinazione del progetto di transizione verso l’e-governement e verso una maggiore trasparenza nel quale gli Stati Uniti sono impegnati da anni . Ne è un esempio USAspending.gov , un sito che ospita e rende accessibili ai cittadini i dati riguardo agli investimenti superiori ai 25mila dollari di 90 agenzie governative americane.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Nel mese di dicembre è emerso che almeno 2000 siti governativi americani non sono organizzati in maniera che i crawler dei motori di ricerca li possano setacciare. Il risultato? I cittadini non possono contare sui gatekeeper della rete per raggiungere i documenti pubblicati online dalle istituzioni, una significativa barriera all’accesso dell’informazione.
Tuttavia, ha spiegato la responsabile della strategie e-government Karen Evans, le istituzioni stanno lavorando per risolvere il problema: contestualmente alla pubblicazione dell’e-budget verrà implementato il protocollo sitemap per migliorare l’indicizzazione dei dati. Ma non è tutto: Evans ha promesso migliorie anche sul fronte dei contenuti. La pubblicazione online renderà necessarie concisione e agilità, i documenti saranno meno intrisi di burocratese, più accessibili ai cittadini.
Gaia Bottà